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Fermo di 20 giorni per la Geo Barents che soccorse 146 migranti in mare: “Faremo ricorso”

La Geo Barents, imbarcazione di Medici Senza Frontiere, ha ricevuto un fermo amministrativo di 20 giorni dall’Italia per non aver seguito le indicazioni della Guardia Costiera Libica e “aver messo in pericolo la vita dei migranti”. Il 16 marzo, giorno del salvataggio contestato, Geo Barents ha soccorso 146 persone.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La nave di ricerca e soccorso in mare di Medici Senza Frontiere, la Geo Barents, ha ricevuto un fermo amministrativo di 20 giorni da parte delle autorità italiane con l'accusa di non aver rispettato le istruzioni della Guardia Costiera libica durante l'operazione di soccorso di sabato 16 marzo. A raccontare l'accaduto è Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi di Medici Senza Frontiere. La Geo Barents, secondo quanto sostengono le autorità italiane avrebbe "messo in pericolo" la vita delle persone soccorse in mare.

Circa 146 persone soccorse in mare dalla nave umanitaria il 16 marzo, spiega Conte, il cui salvataggio sarebbe stato interrotto dalla Guardia Costiera libica, avvicinatasi alla nave di migranti. La Guardia Costiera avrebbe cercato di fermare i soccorsi e di salire a bordo di una delle navi di salvataggio con la forza, minacciando il personale di Msf e i sopravvissuti. L'accaduto è stato pubblicamente denunciato dai soccorritori, che hanno reso disponibile il video online. 

"Questa è la ventesima volta che una nave umanitaria viene trattenuta" ha spiegato la responsabile dei soccorsi di Medici Senza Frontiere. "L'accusa è quella di aver impedito l'intervento della Guardia Costiera libica effettuando manovre che avrebbero messo in pericolo la vita delle persone in mare. Durante quell'operazione, come avevamo già denunciato, le autorità libiche erano intervenute con un pattugliatore regalato dall'Italia un anno fa, bloccando le operazioni di soccorso e mettendo in pericolo la vita delle persone sul barchino" ha ribadito Conte.

"La Guardia Costiera libica, finanziata dall'Italia e dall'UE, è quella che ha messo in pericolo la vita delle persone salvate mentre coloro che sono intervenuti sono stati sanzionati – ha affermato Conte – L'accanimento nei confronti di chi soccorre vite umane in mare è voluto e cerca di fermare chi, a differenza degli Stati costieri, cerca di garantire l'aiuto in mare. Faremo ricorso contro questo fermo che riteniamo ingiusto".

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