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Femminicidio Maria Pia Reale, l’autopsia: cranio sfondato con un tagliere da cucina

Le ha fracassato il cranio con un tagliere da cucina. È quanto emerge dall’autopsia condotta ieri sul corpo di Maria Pia Reale, la maestra di Corfinio (L’Aquila) assassinata dal marito, domenica 28 giugno nella sua abitazione. Dopo averla colpita alla testa Enrico Marrama, 70 anni, l’ha uccisa con un coltello e poi si è tolto la vita conficcandosi la lama nell’addome.
A cura di Angela Marino
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Le ha fracassato il cranio con un tagliere da cucina. È quanto emerge dall'autopsia condotta ieri sul corpo di Maria Pia Reale, la maestra di Corfinio (Aquila) assassinata dal marito, domenica 28 giugno nella sua abitazione. In base alle prime ricostruzioni dei fatti le autorità avevano concluso che Enrico Marrama, 70 anni, avesse ucciso la moglie a coltellate, prima di togliersi la vita. Ma dai due esami medico legali effettuati ieri sui corpi del carnefice e della vittima, come riporta Rete Abruzzo, sono emerse alcune sorprese.

Prima di essere accoltellata, infatti, Maria Pia era stata aggredita dal marito con un tagliere da cucina e colpita più volte con molta violenza, tanto da fracassarle il cranio. Solo dopo l'uomo avrebbe agito con il coltello, lo stesso che poi ha rivolto contro se stesso per togliersi la vita. Anche rispetto al suicidio di Marrama ci sarebbero delle novità. Prima di uccidersi conficcandosi il coltello nell'addome il settantenne avrebbe provato a tagliarsi le vene. La dinamica dell'omicidio suicidio è emersa nell'approfondito esame condotto dall’anatomopatologo Ildo Polidoro prima sul corpo di Maria Pia all’ospedale di Avezzano, poi su quello del marito all’ospedale di Sulmona.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Marrama avrebbe aggredito la moglie al culmine di un litigio. In casa respirava un'aria tesa da molto tempo ormai. Continui i litigi causati dalla dipendenza di Marrama che non riusciva a fare a meno di bruciare nel gioco il denaro che aveva. L'uomo, infatti, aveva problemi di ludopatia e aveva l'abitudine di scommettere alle corse dei cavalli. Solo un mese prima dei fatti Marrama si era allotanato dalla casa di Corfinio per tentare il suicidio con gli psicofarmaci, lontano da casa, seduto da solo nella propria auto. È stato salvato ed è rimasto alcuni giorni in ospedale, da dove è stato dimesso lo scorso mercoledì. La permanenza in famiglia è durata solo quattro giorni prima che il malessere riemergesse con un omicidio suicidio.

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