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Femminicidio Concetta Marruocco, l’assassino indossava il braccialetto elettronico, ma non funzionava

L’associazione Artemisia, che seguiva la vittima: “L’ex marito era sottoposto a misura cautelare con l’applicazione del braccialetto elettronico, misura cautelare che più volte era stata violata, senza che al riguardo venissero prese altre misure più restrittive”.
A cura di Davide Falcioni
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Quella di Concetta Marruocco, uccisa a coltellate nella notte tra venerdì e sabato nella sua casa di Cerreto d'Esi (Ancona) dal marito Franco Panariello, sarebbe stata una "morte annunciata". Ne sono certi le persone che conoscevano la storia della donna, a partire dall'associazione Artemisia, che gestisce lo sportello antiviolenza di Fabriano a cui da marzo la vittima si era rivolta per chiedere aiuto. La donna, tuttavia, avrebbe anche denunciato alla polizia l'ex marito, che per questa ragione era sotto processo presso il Tribunale di Ancona.

Concetta Maruocco
Concetta Maruocco

L'uomo, inoltre, era destinatario di un divieto di avvicinamento a Concetta ed era tenuto a indossare il braccialetto elettronico; qualcosa, tuttavia, potrebbe non aver funzionato nel dispositivo. "Alle forze dell’ordine non è arrivato alcun segnale di allarme dal braccialetto elettronico", hanno spiegato i carabinieri. Il braccialetto non ha funzionato oppure potrebbe esser stato manomesso. Ma com’è possibile che nessuna se ne fosse accorto? Anche l'avvocato di Panariello si dice sorpreso, e sottolinea che proprio il malfunzionamento avrebbe impedito un tempestivo intervento delle forze dell'ordine. "Non sappiamo perché non abbia funzionato il braccialetto elettronico. In ogni caso è una cosa grave, perché si poteva evitare questo tragico epilogo".

In una nota pubblicata sui social invece l'associazione Artemisia sottolinea come non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che si sia trattato di femminicidio rimarca il fatto che l'ex marito "era sottoposto a misura cautelare con l’applicazione del braccialetto elettronico, misura cautelare che più volte era stata violata, senza che al riguardo venissero prese altre misure più restrittive". Insomma, l'efficacia del braccialetto sarebbe stata quantomeno dubbia da tempo, tant'è vero che Panariello si sarebbe avvicinato ripetutamente a Concetta senza che per questo venissero presi provvedimenti. "Noi abbiamo incontrato Concetta tre giorni fa e ci aveva comunicato che avrebbe voluto offrire il suo contributo all’associazione per aiutare le donne che come lei vivono la sopraffazione e la violenza maschile".

Il calvario di  Concetta durava da ormai quasi vent'anni. Nel 2004 era finita in ospedale per un trauma cranico. Poi una serie di maltrattamenti, bottigliate in faccia, scatti d’ira e violenze sessuali. Da ultimo anche le liti per l’identità  di genere di uno dei figli. Lei, ormai, aveva deciso di denunciare tutto. L’ultima volta a settembre, durante il processo. Ma non è servito a niente.

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