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Covid 19

Fase 2, spostamenti fuori regione: verso lo sblocco dal 1 giugno

Se i dati epidemiologici saranno positivi a partire da lunedì primo giugno potrebbero nuovamente essere consentiti gli spostamenti fuori regione; ad annunciarlo questa mattina il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri. Il divieto resterà nelle regioni che faranno registrare alti numeri di contagiati.
A cura di Davide Falcioni
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A partire da lunedì primo giugno potrebbero nuovamente essere consentiti gli spostamenti fuori regione; ad annunciarlo questa mattina il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri, ospite della trasmissione ‘Circo Massimo' su Radio Capital, secondo cui comunque è ancora presto per fare previsioni dal momento che tutto dipenderà dall'andamento epidemiologico di queste settimane. In altri termini, se i contagi dovessero tornare ad aumentare superando i livelli di guardia non solo non sarà possibile tornare a spostarsi tra regioni, ma in alcuni territori si dovranno valutare nuovi lockdown. "Dal 18 maggio faremo un passo avanti e di questo ne sono sicuro e per fine mese ci sarà maggiore libertà – ha dichiarato Sileri -. Ovviamente non posso garantire oggi la libertà del movimento fra diversi Regioni perché è un momento di osservazione; è una fase 2 molto iniziale e ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti. È come se all'Italia fosse stata data una lettera di dimissioni dopo una brutta malattia: bisogna aspettare queste due settimane e vedere come va. Noi dobbiamo essere pronti a non farci prendere alle spalle da eventuali altri contagi". Sul primo giugno si è espresso favorevolmente il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini: "Mi sembra una data ragionevole per riaprire agli spostamenti tra Regioni. Ma spetterà al governo decidere, com'è giusto che sia".

Di certo è per il governo è ancora prematuro dare un'indicazione definitiva in tal senso non essendo trascorse ancora neanche le prime due settimane di Fase 2: il meccanismo sarà infatti tutt'altro che semplice e si fonderà sul monitoraggio costante della curva dei contagi. Qualora due regioni vicine dovessero far registrare numeri bassi gli spostamenti saranno consentiti, mentre in caso contrario perdurerà il divieto assoluto fatte salve le ragioni di lavoro o salute. Giovanni Toti, intervistato da Radio 24, ha spiegato. "Sulla riapertura della mobilità interregionale il ministro Boccia ci ha detto ‘prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare una valutazione', certamente non riaprirà il 18 maggio, forse il 25 maggio, più probabile il primo giugno". Dal canto suo il ministro Boccia usa prudenza: "Dipenderà dai dati del monitoraggio delle singole regioni che a partire da giovedì vedremo ogni settimana e saranno sempre pubblici. Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme".

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