Evaso dopo la laurea, Andrea Cavallari arriva in Italia dopo l’arresto in Spagna: è ancora caccia ai complici

Sarà probabilmente estradato dalla Spagna in Italia oggi Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo arrestato vicino Barcellona dopo giorni di latitanza. L’uomo, che faceva parte della cosiddetta banda dello spray che agì a Corinaldo nel 2018 (quella notte morirono cinque minorenni e una madre di 39 anni), dopo l'evasione dello scorso 3 luglio è atteso in carcere a Roma, ancora non è chiaro se a Rebibbia o a Regina Coeli.
Cavallari in arrivo in Italia: quando è evaso e quanto è durata la sua latitanza

Andrea Cavallari era evaso dal carcere bolognese della Dozza il 3 luglio scorso sfruttando un permesso ottenuto per laurearsi. Da quel giorno, dopo la cerimonia, nessuno aveva più avuto sue notizie. "A tavola si scherzava e si rideva. Eravamo felici e contenti. A fine pranzo ci ha detto che sarebbe andato dalla sua morosa, così ha detto lui. Siamo saliti tutti sull’auto di un suo amico sui 35 anni, arrivato poi, che io non conoscevo e che ci ha portato all’autostazione dove avevo parcheggiato l’auto. A questo punto ci siamo salutati. Alle 19 mi hanno chiamato dal carcere: ‘Andrea non è rientrato’. Siamo rimasti così tutti… Inimmaginabile”, aveva ricostruito nei giorni scorsi il patrigno.
Scattate le ricerche, il giovane è stato rintracciato dopo due settimane. Era riuscito ad arrivare in Spagna: grazie al lavoro congiunto della polizia penitenziaria bolognese e del nucleo investigativo dei carabinieri di Ancona è stato arrestato la mattina del 17 luglio in un albergo di Lloret de Mar, località turistica vicino Barcellona.
Andrea Cavallari è stato aiutato nella fuga: si cercano i complici
Nella sua fuga Cavallari è stato verosimilmente aiutato da alcuni complici, e per questo sono ancora in corso indagini. Nel viaggio dall’Italia alla Spagna Cavallari, a quanto ricostruito finora, avrebbe usato un’auto passando per la Francia. Quando è stato bloccato a Lloret de Mar, Cavallari stava uscendo da un hotel. Cappellino e cellulare in mano, appariva come un turista come un altro. Aveva centinaia di euro in contanti falsi e una carta di credito intestata a una falsa identità.
Chi ha aiutato Cavallari a scappare e gli ha messo a disposizione un’auto, soldi e documenti? La procura sta ancora cercando risposte a queste domande: appare evidente che non può aver fatto tutto da solo.