Esplosione nel palazzo di via Nizza a Torino, la nuova ipotesi investigativa: “Non è stato un incidente”

Qualcuno potrebbe aver pianificato l'esplosione avvenuta in via Nizza 389, nel quartiere Lingotto, a Torino, pochi giorni fa. Sarebbe la nuova ipotesi formulata dalla Procura che, a quanto si apprende, avrebbe abbandonato la pista della fuga di gas.
Da disastro e omicidio colposo si passerebbe alla contestazione di natura dolosa. Lo riporta Rai News. La svolta sarebbe arrivata dopo i primi accertamenti svolti sul posto dai Vigili del fuoco di Torino, che pare abbiano trovato un innesco. Nell'esplosione è morto un giovane di 35 anni, Jacopo Peretti.
Secondo quanto si legge sui quotidiani locali, il 35enne sarebbe stato solo una vittima collaterale e non l'obiettivo del presunto responsabile, ancora non identificato. Resta anche da capire chi, fra gli altri inquilini del palazzo, fosse il vero bersaglio.
Delle indagini, coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore Chiara Canepa, si sta occupando la squadra mobile di Torino. Elementi utili potrebbero arrivare dalla visione delle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona. Gli investigatori al momento mantengono il massimo riserbo sulla svolta.
L’esplosione è avvenuta una settimana fa, alle 3.10 della notte tra domenica 28 e lunedì 29 giugno. Secondo le ricostruzioni, le prime fiamme sarebbero partite da una mansarda situata al quinto piano. L'appartamento della vittima si trovava proprio vicino della mansarda, lì è stato trovato il corpo carbonizzato.
L'incendio scoppiato dopo l'esplosione hanno spazzato via tre appartamenti all’ultimo piano del palazzo. Altre 5 persone sono rimaste ferite in maniera più o meno grave, tra cui una bambina di 6 anni e un ragazzino di 12, che ha riportato ustioni sul 30% del corpo ed è ancora ricoverato. Oltre 40 persone sono rimaste senza una casa.