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“Escluso dai concorsi militari solo perché celiaco, non conta se sono in perfetta salute”: la storia di Diego

In Italia, per legge, chi è celiaco non può arruolarsi. Si tratta di una questione su cui si discute da anni, ma ad oggi le regole non sono cambiate. “Non conta se sei in perfetta salute, se segui la dieta, se pratichi sport ad alto livello: sei ‘non idoneo’ solo per la tua condizione”, denuncia un giovane lettore di Fanpage.it.
A cura di Susanna Picone
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“Mi chiamo Diego, ho 15 anni e da quando ero bambino sogno di servire il mio Paese nelle Forze Armate. Studio con impegno, mi alleno ogni giorno, partecipo con serietà ai concorsi militari. Voglio arruolarmi per scelta e con convinzione, perché credo profondamente nei valori dello Stato, della disciplina e del servizio. Ma da quando ho scoperto di essere celiaco, mi sono reso conto che in Italia questo sogno, di fatto, è precluso”. A scrivere a Fanpage.it, per parlare di un problema che lo riguarda in prima persona ma che è comune a tanti altri giovani in Italia, è uno studente che ci racconta di come, appunto a causa di una malattia, non potrà avere le stesse possibilità dei suoi coetanei. Anche se, nonostante questa malattia, risulta essere in perfetta salute.

Nel caso della celiachia, infatti, basta la diagnosi per venire automaticamente esclusi da molti concorsi militari. Per il personale in servizio permanente dell’Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, la sopraggiunta diagnosi non comporta alcun provvedimento – si resta nei vari corpi, insomma, se si scopre solo in un secondo momento di essere celiaci – ma il discorso cambia se la diagnosi arriva prima di poter intraprendere quella strada. Come, appunto, nel caso di Diego, che ha 15 anni e sogna una carriera militare, ma viene escluso solo perché celiaco.

“Non conta se sei in perfetta salute, se segui la dieta, se pratichi sport ad alto livello: sei ‘non idoneo’ solo per la tua condizione. È una regola che ignora completamente la persona, la sua preparazione, la sua motivazione”, ci spiega il giovane, che vuole far conoscere questa realtà per tentare di avviare una riflessione “per me e per tanti altri ragazzi e ragazze che si sentono esclusi non per quello che valgono, ma per una diagnosi che non toglie nulla al loro impegno e alla loro volontà di servire lo Stato”.

C’è da dire che AIC (Associazione Italiana Celiachia) – una Rete di Associazioni di pazienti, familiari e professionisti che dal 1979 opera attivamente nell’interesse di chi vive la celiachia e le problematiche ad essa collegate – da molti anni chiede che i celiaci, al pari della popolazione generale, abbiano accesso ai bandi di concorso dei singoli Corpi ed Enti, convinta che la celiachia sia compatibile con la vita militare (come è ritenuto da studi internazionali disponibili sul sito dell’associazione).

Diversi sono stati gli interventi rivolti al Ministero competente e all’organo parlamentare per iniziative legislative: l’ultima “risposta” ancora negativa per chi è affetto da celiachia – risale al 2024, quando è arrivata la conferma dell’“attuale preclusione ai soggetti celiaci intesa nell’ottica di una constatata impossibilità di tutelarne a pieno lo stato di salute in ogni condizione operativa”.

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