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Priebke, il testamento in video. L’avvocato: “Incontrò le vittime delle Ardeatine”

Dopo la morte del capitano delle Ss diffuso il suo videomessaggio: “Guai ai vinti”, il titolo. Nel video torna a parlare di via Rasella e delle Fosse Ardeatine: “Il Gap, i comunisti italiani, sapevano che dopo l’attentato viene la rappresaglia”. E ancora: “Non era possibile rifiutarsi di eseguire la sentenza”.
A cura di Redazione
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Come un fantasma continua ad aleggiare sull'Italia, Eric Priebke, il capitano delle Ss naziste morto a cento anni a Roma, tra i protagonisti della strage delle Fosse Ardeatine. Dopo le polemiche e gli scontri per i suoi contestatissimi funerali (interrotti) ad Albano Laziale, con ancora in sospeso la vicenda della sepoltura, oggi l'avvocato del nazista morto, Paolo Giachini, ha diffuso un videotestamento che parla delle vicende storiche alla base dell'arresto e della condanna di Priebke. A intervistare è l'avvocato stesso, il titolo ‘Vae victis', cioè "guai ai vinti", già usato per l'autobiografia dell'ex capitano delle SS.

"Il Gap, i comunisti italiani, fecero attentato contro compagnia polizia tedesca, erano uomini dell'Alto Adige, dunque italiani. Sapevano che dopo l'attentato viene la rappresaglia" dice Priebke parlando delle Fosse Ardeatine e dell'attentato di via Rasella, alla base della feroce rappresaglia che costò la vita a 335 tra militari e civili innocenti. "Il capitano Shultz fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia – continua – lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile". "Naturalmente non era possibile rifiutarsi", dice Priebke in un altro passaggio. "Kesserling aveva messo l'avviso che la rappresaglia seguiva gli attentati -precisa Priebke -. Loro fecero ciò a proposito perché pensavano che la rappresaglia poteva provocare una rivoluzione della popolazione".L'avvocato poi spiega che "Priebke ha incontrato, in forma privata, familiari di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine: non è vero che Priebke non si è pentito".

Le parole del militare nazista generano ancora reazioni fuoribonde, come quella di Giulia Spizzichino, ebrea, 86 anni, con una famiglia sterminata ad Auschwitz e alle Fosse Ardeatine: "Non è mai successo. È una balla grossa quanto una casa", commenta, riferendosi al presunto un incontro tra l'ex ufficiale delle SS ‘pentito' e i familiari di alcune vittime delle Fosse Ardeatine.

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