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Morte di Simona Cinà

“Era una salutista. Non beveva e non usava droghe”: parla l’ex fidanzato di Simona Cinà, morta in piscina

Francesco Tilotta, ex fidanzato e grande amico di Simona Cinà, ricorda che la pallavolista di 20 anni trovata morta nella piscina di una villa a Bagheria non faceva uso di alcol né di droghe. Esclude anche che possa essere stata avvicinata da malintenzionati: “Aveva solo amicizie sane. Non avrebbe mai fatto nulla che potesse compromettere il suo corpo o la sua salute”.
A cura di Davide Falcioni
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Occhi travolgenti, una disciplina ferrea, la passione per lo sport e una vita improntata alla salute. Così Francesco Tilotta, ex fidanzato e grande amico di Simona Cinà, la pallavolista di 20 anni trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria nella notte tra sabato e domenica, ricorda la ragazza in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Simona era stata invitata a una festa di laurea, ma la serata si è trasformata in tragedia. Le circostanze della sua morte sono ancora da chiarire, tuttavia per Francesco non ci sono dubbi su un punto fondamentale: "Simona non beveva, non usava droghe. Era una salutista ortodossa, rigorosissima". Sulla vicenda la Procura e i carabinieri stanno facendo tutti gli accertamenti del caso: è stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Si tratterebbe al momento di un atto dovuto per procedere con tutte le verifiche del medico legale.

"Faceva sport tutti i giorni – racconta Francesco – e stava attenta a ogni dettaglio della sua alimentazione. Ricordo che una volta si era portata esattamente nove anacardi come spuntino. Non dieci, non otto: nove, perché quello era quanto previsto dalla sua dieta. Litigavamo perfino quando io fumavo una sigaretta: lei detestava il fumo". Il racconto del giovane è pieno di affetto: la loro storia era cominciata tre anni fa, durante una grigliata tra amici. "Mi colpirono subito i suoi occhi, e il suo modo di essere: allegra, socievole, piena di vita". Dopo un primo periodo di frequentazione, il rapporto si era interrotto, salvo poi trasformarsi in una profonda amicizia che negli ultimi tempi si era riaccesa.

Francesco ha appreso della morte di Simona tornando dal mare; nonostante lo shock, il giovane ha iniziato subito a cercare informazioni, a contattare amici comuni per capire cosa fosse accaduto. "Non riesco ad accettarlo. È impossibile pensare che una ragazza così rigorosa, così attenta al suo corpo, alla sua salute, possa essere morta in quel modo. Non beveva, non esagerava mai, non si metteva in situazioni rischiose. Era semplicemente… pulita". Alla domanda se Simona possa essere stata avvicinata da persone sbagliate, Francesco risponde deciso: "No, lo escludo. Aveva solo amicizie sane, perché lei era così: una persona vera, sana, solare. Non avrebbe mai fatto nulla che potesse compromettere il suo corpo o la sua salute. Lo sport era la sua guida".

Ora, restano tante domande ancora senza risposta. Intanto le indagini vanno avanti e nei giorni scorsi i carabinieri, su ordine della Procura, hanno sequestrato i vestiti di Simona, il costume che aveva addosso, cinque bottiglie di gin, sei di spritz, 12 di spumante e poi diversi teli mare e abiti: tutto materiale che potrebbe essere analizzato oggi stesso per capire se alla festa circolavano sostanze stupefacenti.

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