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Lavora per Equitalia, tenta il suicidio: “Sono stanco di minacce e offese”

Se di suicidi causati, in qualche modo, dai debiti con l’agenzia di riscossione sono piene le cronache, quello che arriva da Milano è il primo caso al contrario.
A cura di Biagio Chiariello
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Il "dramma Equitalia" non sembra riguardare solo i semplici cittadini costretti a fare i conti ogni giorno con le cartelle esattoriali dell'odiata agenzia di riscossione dei tributi. Ma anche i dipendenti della stessa. Un uomo di 38 anni ha minacciato di uccidersi proprio perché quel lavoro è causa di malessere e di stress. Il fatto è avvenuto nell'appartamento dove vive con la madre, a Milano. Solo l'intervento della polizia lo ha fatto desistere dagli intenti suicidi. Il lavoratore ha poi spiegato alle forze dell'ordine di essere depresso e "stanco di lavorare per Equitalia" a causa dei "continui insulti della gente". Così, dopo l'ennesima giornata di minacce ricevute dalla gente, ha cacciato di casa l'anziana donna, 77 anni, ha cominciato a bere, forse per farsi coraggio nel compiere l'insano gesto. La madre, però, ha chiamato gli agenti dopo aver intuito le intenzioni del figlio. Secondo quanto riferito dalla polizia, l'uomo "era molto ubriaco e insoddisfatto per via del proprio lavoro". E' stato poi accompagnato all'ospedale Fatebenefratelli, dove in base agli accertamenti è emerso, appunto, che aveva bevuto un gran quantità di alcol.

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