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Enrica morta sulla A14, la sorella: “Strade senza protezioni, capriolo ci ha colpite come una bomba”

Parla la sorella di Enrica Franchini, morta all’ospedale Maggiore di Bologna dopo che la sua auto ha colpito in pieno un capriolo che tentava di attraversare la A14. “Assurdo che sulle strade del nostro Paese non vi siano reti protettive a tutela degli automobilisti e degli animali. Il destino me l’ha portata via”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Enrica Franchini (Facebook)
Enrica Franchini (Facebook)

Enrica Franchini è morta all'ospedale Maggiore di Bologna dopo aver riportato gravi ferite nella giornata di lunedì in un incidente stradale sulla A14 provocato da un capriolo che attraversava l'autostrada. "L'animale è piombato contro il parabrezza – ha dichiarato la sorella 52enne della vittima che era in macchina con lei -. Sembrava piovuto dal cielo, come una bomba sganciata da un aereo". L'animale ha sfondato in pieno il parabrezza, attraversando l'intero abitacolo e finendo nel bagagliaio. La vettura è stata investita da un camion che sopraggiungeva dalla parte opposta.

Enrica è rimasta gravemente ferita. Subito è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni. I medici hanno provato il tutto per tutto per salvarle la vita, ma è deceduta in reparto. Ferite più lievi invece per la sorella 52enne, sopravvissuta per miracolo. "Io ne sono uscita come fossi caduta dalla bici, mentre lei non ce l'ha fatta – ha continuato la donna in un'intervista a Repubblica – "Andavamo piano, non più di 80 all'ora. Il  capriolo è piombato all'improvviso contro il parabrezza. Un'auto sulla corsia opposta lo ha colpito e lo ha scaraventato contro di noi. Ha preso in pieno mia sorella mentre io, di fianco a lei, sono stata colpita alla testa ma ne sono uscita indenne. Ho riportato solo un livido sul braccio, come se fossi caduta dalla bici. Di quei momenti ricordo tutto perché ero lucida: la macchina non stava più in strada e io ho pensato che stavo per morire. Sono sopravvissuta, invece. Speravo che mia sorella ce la facesse e invece non è andata così. Mi chiedo come sia possibile che nel nostro Paese non vi siano in autostrada reti di protezione a tutela delle persone e degli animali".

La Polstrada prosegue con gli accertamenti per chiarire la dinamica di quanto accaduto. In particolare si cerca di capire se tutto fosse in regola in quel tratto di strada. "Il destino me l'ha portata via, non so che altro dire – ha aggiunto la donna -. Stavamo tornando da Milano Marittima dove Enrica aveva comprato casa con tanti sacrifici. Era così felice che avessi deciso di andare con lei. A me Milano Marittima non è mai piaciuta, ma lei era contenta di avermi lì con lei. Mi porterò per sempre dietro la sua integrità e la sua fermezza".

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