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Eleonora muore a 36 anni di setticemia. Famiglia fa causa all’Ausl: “Dai medici diagnosi sbagliata”

La 36enne riminese si era presentata alla guardia medica, durante il periodo più duro del lockdown, ed è stata ricoverata senza che i familiari sapessero più nulla delle sue condizioni. Ora chiedono la verità.
A cura di Biagio Chiariello
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Il suo sogno era trasferirsi a Ibiza, in Spagna, per aprire un locale insieme al futuro marito con cui aveva già avuto un’attività nel mondo della ristorazione a Rimini. Ma Eleonora Gambuti è morta a 36 anni per un caso di presunta malasanità che coinvolge l'Ausl di Rimini.

La donna, di San Giovanni in Marignano, si legge nell’atto di citazione con cui la famiglia chiama in causa l’Ausl, “per una setticemia non individuata dopo una prima visita e una serie di consulti a distanza” nei primi giorni di zone rosse e lockdown per la prima ondata di Covid, come riporta il Corriere di Romagna.

Secondo quanto ricostruito, in quei drammatici giorni di pandemia, Eleonora si era presentato alla guardia medica, che ne aveva deciso il ricovero per una sospetta infezione. Dopo circa due settimane, però, il cuore di Eleonora ha smesso di battere, e senza che nessuno dei suoi cari riuscisse a darle l'ultimo salute, perché erano i mesi difficili del lockdown.

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Il padre, la madre, la sorella minore e l’ex compagno ora chiedono giustizia. Lo studio legale al quale i familiari si sono rivolti hanno presentato una richiesta di risarcimento danni e intrapreso invano la via della mediazione prima di arrivare in aula in un procedimento in sede civile che entrerà nel vivo il prossimo 28 marzo.

Nell’atto di citazione con cui la famiglia chiama in causa l’Ausl, gli avvocati hanno presentato richiesta di risarcimento economico.

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