Elena Ceste: inventa conversazioni con la donna per andare in tv, denunciato

Ha inventato di avere avuto conversazioni telefoniche e via chat con Elena Ceste, la mamma scomparsa da Costigliole d'Asti il 24 gennaio e trovata morta poco lontano da casa lo scorso 18 ottobre, e quando è stato scoperto, è stato denunciato. Si tratta di un impresario edile savonese di 38 anni originario di Nola di Bari. Il mitomane è stato denunciato dai carabinieri di Asti per “false dichiarazioni rese ai pm” e “falsificazione del contenuto di comunicazioni informatiche” nell’ambito del caso Ceste. L’uomo, lo scorso 9 novembre, aveva contattato telefonicamente la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Asti riferendo di avere informazioni importanti sul caso di Elena Ceste e si era proposto come “supertestimone” poiché aveva detto di possedere notizie acquisite nel corso di contatti intrattenuti su una chat con la donna. I militari hanno però constatato che quanto l’uomo aveva dichiarato appariva incongruente rispetto al quadro investigativo acquisito nel corso delle indagini.
Il (falso) racconto del presunto testimone del caso Ceste
I carabinieri hanno poi scoperto che la documentazione informatica prodotta dall’uomo a supporto della sue dichiarazioni risultava essere artefatta. Nel corso di un lungo interrogatorio il presunto testimone del caso Ceste, dicendosi fiero di poter fornire un concreto contributo alle indagini, ha dichiarato di avere avuto, circa un anno fa, contatti via chat con una donna che si era presentata come una 37enne di nome Elena, madre di quattro figli e moglie di un vigile del fuoco, che gli aveva detto di abitare a Costigliole d’Asti. Il loro rapporto, nel racconto dell’impresario, si sarebbe consolidato nel tempo e dalle chat i due si sarebbero sentiti anche a telefono. Elena Ceste – ha raccontato l’uomo – si sarebbe spinta a confidare particolari intimi della sua vita coniugale. Particolari, riferisce ancora l'impresario, che la turbavano profondamente fino a convincerla, anche grazie al sostegno morale dell'uomo, a lasciare definitivamente il marito.
Caso Elena Ceste, oltre 200 i mitomani
Solo alla fine, messo alle strette di fronte alle sue contraddizioni, l’impresario ha ammesso di essersi inventato tutto spiegando di averlo fatto con la speranza di poter partecipare alle trasmissioni televisive che si stanno occupando in queste settimane del caso Elena Ceste e che lui aveva già contattato. Ma il 38enne savonese non è l’unica persona che ha contattato i carabinieri dicendo di avere informazioni sulla donna morta a Costigliole d’Asti. Come ricostruisce il quotidiano La Stampa, sono oltre duecento i mitomani – compresi sensitivi e veggenti – che ruotano attorno al complesso caso di Elena Ceste. Tutte le segnalazioni, anche le più bizzarre, sono state analizzate.