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“È caduto dal letto”, bimbo muore a 3 mesi con traumi cerebrali: madre a processo per maltrattamenti

L’accusa per la donna, residente a Rovigo, è quella di maltrattamenti, aggravati dalla morte del neonato di tre mesi, deceduto alcuni giorni dopo il ricovero all’ospedale di Padova nell’agosto scorso. La madre disse che era caduto dal letto, ma i sospetti dei sanitari fecero partire l’indagine.
A cura di Antonio Palma
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Sarà processata con l'accusa di maltrattamenti su minori la mamma del neonato di 3 mesi morto nell'agosto scorso in Veneto dopo una disperata corsa in ospedale dove la donna aveva detto che era caduto dal letto. La Procura di Rovigo infatti ha ottenuto il rinvio a giudizio della donna, ritenendo la morte del piccolo riconducibile alla sindrome del bimbo scosso e dunque ai maltrattamenti avvenuti in casa. La prima udienza davanti alla Corte d'Assise di Rovigo si terrà il 10 maggio prossimo per il giudizio immediato nei confronti della donna, che si professa innocente.

L'accusa è quella di maltrattamenti, aggravati dalla morte del neonato di tre mesi, deceduto alcuni giorni dopo il ricovero all'ospedale di Padova. Era il 15 agosto scorso quando la donna bussò dai vicini per chiedere aiuto perché il secondogenito non stava bene. Immediata la corsa in ospedale nel pomeriggio di Ferragosto. Il neonato venne trasportato d'urgenza a Padova dove i medici cercarono di salvarlo ma senza riuscirci. La madre disse che era caduto dal letto, ma i sospetti dei sanitari fecero partire l'indagine.

I medici infatti avevano evidenziato "traumatismi cerebrali e midollari con encefalopatia ipossico-vaschemica" e trauma cranico, segni compatibili con la ‘sindrome del bambino scosso’.  Le successivi indagini portarono all'arresto della donna, lo scorso 6 settembre. Da quel momento la 38enne di nazionalità marocchina, residente in provincia di Rovigo e con un altro figlio, è rimasta in carcere perché il tribunale del Riesame di Venezia ha respinto la richiesta di scarcerazione della difesa.

Anche l'autopsia, disposta dalla Procura di Rovigo, aveva confermato il collegamento dei traumi osservati sul piccolo alla cosiddetta "sindrome del bambino scosso". La donna, arrivata in Italia pochi mesi prima della tragedia per raggiungere il marito, dal suo canto si professa innocente. Il bimbo di tre mesi, nato prematuro, infatti era affetto da una rara patologia che, secondo la difesa, potrebbe aver causato quelle lesioni. L'imputata potrà ora chiedere il giudizio abbreviato davanti al Gup di Rovigo.

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