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Drogava e abusava delle amichette della figlia 12enne durante pigiama party: 46enne in carcere

Secondo quanto ricostruito dall’accusa e confermato dalla sentenza di condanna, l’uomo approfittava delle occasioni nelle quali la figlia invitava compagne di classe e coetanee a trascorrere la notte a casa loro. Al 46enne però viene contestato anche un atteggiamento ancora più grave: per l’accusa avrebbe stordito alcune minori somministrando loro dei sonniferi con la scusa di un brindisi.
A cura di Antonio Palma
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Approfittando dei pigiama party organizzati in casa dalla figlia dodicenne con le sue amichette, abusava sessualmente delle ragazzine sottoponendole a palpeggiamenti continui e insistenti e arrivando in alcuni casi a stordirle somministrando loro di nascosto dei sonniferi. Queste le pesantissime accuse nei confronti di un padre 46enne di Imola, finito a processo e ora condannato in primo grado dal tribunale emiliano a 6 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale su minori. Le vittime sono tutte ragazzine sotto i 14 anni coetanee della figlia dell’uomo.

I fatti contestati al quarantaseienne risalgono al periodo tra la primavera e l'estate dell'anno scorso. Secondo quanto ricostruito dall’accusa e confermato dalla sentenza di condanna, l’uomo approfittava "delle occasioni nelle quali la figlia invitava compagne di classe e coetanee a trascorrere la notte" a casa loro.  Sempre secondo i pm, il genitore della dodicenne faceva finta di giocare con loro e con varie scuse si introduceva nella cameretta dove in più occasioni avrebbe molestato sessualmente le minori.

Tra gli atti dell’inchiesta i racconti delle stesse ragazzine alcuni delle quali hanno rivelato di aver deciso di lasciare la casa in anticipo proprio per i comportanti dell’uomo. Al 46enne però viene contestato anche un atteggiamento ancora più grave: per l’accusa avrebbe stordito alcune minori somministrando loro dei sonniferi con la scusa di un brindisi. Una delle minori ha raccontato di essersi svegliata nel cuore della notte con lui accanto nel letto. L’inchiesta era partita proprio con la denuncia dei genitori di una ragazzina che aveva raccontato tutto una volta tornata a casa. Le indagini della Questura hanno portato così a individuare le altre cinque presunte vittime che hanno confermato. Per le sei ragazzine previsto un risarcimento di ventimila euro a testa.

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