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Dramma a Taranto: 16enne innesta per errore la retromarcia e investe il padre uccidendolo

Secondo una prima ricostruzione del drammatico incidente, pare che il giovane avesse preso l’auto del genitore e stesse facendo delle prove di guida da solo davanti casa. Il sedicenne avrebbe innestato per errore la retromarcia accelerando repentinamente, schiacciando il genitore contro un muretto uccidendolo.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Dramma nelle scorse in provincia di Taranto dove un ragazzino di 16 anni ha investito e ucciso per errore il padre mentre era al volante dell’auto di famiglia. L’adolescente pare stese facendo delle prove di guida non lontano da casa quando è avvenuta la tragedia. Per il padre, un uomo di 48 anni operaio dell’Eni, purtroppo si sono rivelati inutili i successivi soccorsi medici. Il dramma si è consumato nel pomeriggio di ieri, venerdì, nei pressi della villetta di vacanze della famiglia a Marina di Pulsano, frazione del comune pugliese di Pulsano, a sud del capoluogo. L'uomo era andato a fare qualche lavoretto e aveva chiesto al figlio di accompagnarlo

Secondo una prima ricostruzione del drammatico incidente, pare che il giovane avesse preso l'auto del genitore e stesse facendo delle prove di guida da solo davanti alla casa vacanza della famiglia e di fronte agli occhi del padre quando qualcosa è andato storto. Il sedicenne avrebbe innestato per errore la retromarcia accelerando repentinamente e ha perso il controllo del mezzo che quindi ha investito il padre, impegnato in alcuni lavori in un vialetto proprio di fronte all’abitazione. La vittima, Mimmo Protopapa, è stata colpita in pieno dalla propria vettura ed è rimasta schiacciata contro un muro.

Un impatto violentissimo e letale che non gli ha lasciato scampo. Inutili per lui i successivi tentativi di rianimazione da parte del personale del 118 accorso sul luogo dell’incidente. I medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso sul posto. Sul luogo son intervenuti anche i carabinieri del locale stazione per i rilievi ma no ci sono dubbi sulla non volontarietà del gesto dell’adolescente che è ora sotto shock.

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