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Doping in palestra: 4 arresti a Palermo. I bodybuilder si dopavano a vicenda

Smantellato dai carabinieri del Nas un giro illecito di sostanze anabolizzanti utilizzate nelle gare sportive amatoriali tra bodybuilder. La base a Carini: 4 arresti e 16 indagati. I farmaci illegali erano spesso somministrati vicendevolmente negli spogliatoi tra gli stessi atleti.
A cura di Biagio Chiariello
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Una palestra trasformata in "supermercato del doping": all'interno dello spogliatoio i body-builder si somministravano a vicenda le sostanze dopanti, attraverso iniezioni intramuscolo o sottocutanee, come si vede nelle immagini che hanno portato i carabinieri del Nas (su delega della procura di Palermo, i carabinieri del Nas, con il supporto operativo del Comando Provinciale locale) con l'accusa, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding.

Terapie per rimediare ai danni del doping

L'operazione è stata condotta tra Carini e altri comuni della provincia. 16 persone risultano indagate, a vario titolo, per gli stessi reati degli arrestati. Sei di esse sono ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti.

Le indagini sulle palestre

L’indagine è stata innescata da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del Nas di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, che ha partecipato alla gara ciclistica “Granfondo Mtb – Baronessa di Carini”, disputata a Carini il 29 maggio 2016. L'esito positivo degli esami ha dato il via a una più ampia indagine servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. L'organizzazione utilizzava come base operativa e di copertura due palestre a Cinisi e Partinico e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I vari titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch'esso preparatore e body builder, avevano avviato associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzato ad alterare le prestazioni degli atleti.

Le sostanze dopanti

Tra i farmaci vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest'ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente). Gli anabolizzanti venivano venduti al dettaglio o spediti nascosti all'interno di plichi veicolati da corrieri per consegne in città e in altre località dell'Italia.

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