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Covid 19

Donna positiva al Coronavirus affitta ambulanza con autista: da Bergamo si fa portare a Siena

Due sorelle hanno affittato un’ambulanza con autista per essere trasportate da Bergamo a Siena. Una delle due donne, però, era positiva al Coronavirus e, nonostante questo, aveva deciso di farsi trasportare nella città toscana dopo la morte dei genitori a Bergamo: entrambi erano affetti da Coronavirus.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un’ambulanza usata come fosse un taxi: affittata per portare una persona, risultata positiva al Coronavirus, da Bergamo a Siena. La protagonista è una donna che, insieme alla sorella, aveva assistito i genitori, morti alcuni giorni fa a causa del Coronavirus. Una delle due donne è poi risultata contagiata e assieme alla sorella, domiciliata a Siena (pur trovandosi in questi giorni a Bergamo) si è messa in viaggio a bordo dell’ambulanza. Poi l’azienda ospedaliera della città toscana ha dato mandato all’ufficio legale di sporgere denuncia nei confronti delle due donne che si sono presentate al pronto soccorso del policlinico Santa Maria alle Scotte.

La denuncia dell'ospedale di Siena

Valtere Giovannini, direttore generale dell’Aou Senese racconta: “È una storia che ci ha lasciato increduli. Non solo per come è avvenuta, ma anche perché non è accettabile che una persona positiva al Coronavirus sia riuscita ad affittare un’ambulanza privata con autista e a farsi portare in un’altra regione senza alcun lasciapassare sanitario e senza la certezza di un trasporto sanitario protetto”. La sorella positiva al Covid è stata ricoverata, mentre l’altra è stata sottoposta ad accertamenti. Giovannini spiega ancora che le due hanno annunciato di essere in arrivo quando erano ormai a pochi chilometri dall’ingresso del pronto soccorso.

‘Non si può mettere a rischio la salute degli altri'

Il direttore spiega ancora: “La signora ha riferito di aver deciso di venire a farsi curare a Siena, dove risiede la sorella, a seguito della scomparsa dei genitori. Comprendiamo la drammaticità della situazione ma non si può mettere a rischio la salute degli altri. Se ci avessero informato preventivamente avremmo organizzato, se possibile, un trasporto sanitario protetto”. Giovannini conclude: “Chi bussa al nostro ospedale trova sempre cura e accoglienza ma, in questo caso, troverà anche una denuncia perché è inconcepibile che queste persone abbiano affittato un’ambulanza privata, percorrendo indisturbate oltre 400 chilometri”.

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