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Donna massacrata di botte a Campobasso, arrestate due ragazze: violenza stile Arancia meccanica

Due ragazze a Campobasso sono state arrestate oggi, ritenute responsabili del tentativo di rapina ai danni di una signora di 77 anni. Avrebbero massacrato di botte la donna, imbavagliandola e scaraventandola più volte per terra, senza alla fine portare via la refurtiva. La ragazza di 27 anni è stata portata in carcere, mentre la sua complice è ora agli arresti domiciliari.
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Sono due le donne, di 24 e 27 anni, accusate di aver massacrato di botte una anziana signora, dopo un tentativo di furto. I fatti risalgono al 31 maggio e sono avvenuti a Campobasso. Il comandante dei carabinieri “Una violenza inaudita in stile ‘Arancia meccanica’”.

Due donne giovani e complici. Sono loro le responsabili della vicenda avvenuta nel capoluogo molisano a fine maggio scorso. Quel giorno, secondo le indagini dei carabinieri appena concluse, una è entrata a casa della vedova 77enne per derubarla e l’altra ha fatto da palo, cercando di distrarre una vicina di casa da eventuali rumori. Stando alla ricostruzione dei fatti tutto è iniziato con un improvviso blackout a casa della povera anziana, provocato dolosamente proprio dalle due. La signora non capendo a cosa fosse dovuta l'assenza di luce, ha aperto la porta di ingresso forse per dirigersi verso i contatori principali. La 27enne con destrezza le è saltata addosso, l’ha aggredita e l’ha fatta cadere per terra. Poi le ha chiesto i soldi.

La violenza disumana è continuata dentro le mura di casa, prendendo una piega peggiore. La vittima è stata legata con dello scotch ai polsi e imbavagliata, afferrata per i capelli e scaraventata più volte con la testa per terra. La violenza fisica, inflitta solo dalla 27enne, è stata accompagnata da quella verbale. La donna infatti ha ricevuto anche delle minacce che avevano ad oggetto la figlia a cui la donna, mentre l’aggrediva, intimava di fare del male in futuro. Fortunatamente la vittima ha trovato un modo per reagire e costringere la 27enne a scappare via, rinunciando alla rapina. Poco dopo ha perso i sensi e avvisato i carabinieri.

Le due accusate sono diventate ben presto l'oggetto delle indagini dei carabinieri, che sin dall’inizio hanno seguito la pista della droga. Secondo gli inquirenti, infatti, le ragazze facevano parte di un giro di spaccio ed erano loro stesse consumatrici di sostanze stupefacenti. Grazie alle intercettazioni effettuate in questi mesi, è stato possibile ascoltare entrambe ridacchiare al telefono, ricordando la vicenda e dicendo che un giorno l’avrebbero raccontata anche ai figli. Si è provveduto quindi ad arrestare entrambe. La più grande è stata trasferita in carcere, mentre la 24enne è ai domiciliari. Sul caso spunta l’ombra di un terzo complice, un incensurato del posto che avrebbe potuto fare da basista, raccontando alle ragazze che l’anziana signora nascondesse a casa un’enorme quantità di denaro, frutto della vendita di alcuni terreni del marito, deceduto da poco.

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