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Donna con epatite fulminante salvata a Bari dopo trapianto di fegato d’urgenza

Una donna di Taranto di 56 anni è stata salvata al Policlinico di Bari dove è stata sottoposta a trapianto d’urgenza dopo che le è stata diagnosticata una epatite fulminante: “In 48 ore siamo riusciti ad effettuare il trapianto con un fegato messo a disposizione dal CRT Lazio”.
A cura di Ida Artiaco
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Tre trapianti di fegato in cinque giorni, di cui uno d'urgenza su una donna di 56 anni di Taranto, a cui era stata diagnosticata una epatite fulminante e che è stata salvata al Policlinico di Bari. A eseguirli è stato il nuovo responsabile dell’unità operativa di chirurgia epato-biliare, il prof. Francesco Tandoi, giunto all’ospedale universitario barese dell'ospedale Molinette di Torino, uno dei centri specializzati con il più alto volume di attività trapiantologica in Italia.

"Abbiamo effettuato due trapianti di fegato con organi provenienti da donatori pugliesi, i riceventi sono stati un uomo di 58 anni e una donna di 59 proveniente dalla Calabria. Poi è arrivato un caso in urgenza. Una donna di 56 anni di Taranto con un’epatite fulminante. In 48 ore siamo riusciti ad effettuare il trapianto con un fegato messo a disposizione dal CRT Lazio", ha spiegato Tandoi, che ha aggiunto: "Qui a Bari ho trovato una situazione molto fertile, con un team di chirurghi e operatori molto motivato. Lavorare a Torino mi ha dato la possibilità di imparare tanto e ora ho la possibilità di portare qui quel bagaglio tecnico che sicuramente servirà per potenziare questa attività".

Prof Francesco Tandoi.
Prof Francesco Tandoi.

La notizia arriva in prossimità della Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti che si terrà il 16 aprile. Da qui l'appello del Prof. Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro Regionale Trapianti: "Se raggiungiamo questi risultati, se salviamo vite umane lo dobbiamo all’eccezionale generosità dei donatori che hanno espresso il consenso in vita o delle famiglie che, nonostante il dolore, scelgono di donare, facendo il più grande atto d'amore", ha detto.

"L’attività trapiantologica è altamente specialistica, richiede un impegno multidisciplinare che solo alcuni centri di eccellenza sono in grado garantire e qui al Policlinico continueremo a fare investimenti per dare una seconda opportunità di vita ai pazienti in lista d'attesa per un trapianto", ha concluso il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria barese, Giovanni Migliore.

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