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Disturbatori seriali delle lezioni in Dad in tutta Italia: tre giovani denunciati

La Polizia postale ha denunciato un gruppo di giovani che si introducevano abusivamente nelle piattaforme scolastiche di videoconferenza di didattica a distanza in tutta Italia bloccandole. I raid in Dad venivano poi anche pubblicizzati, sempre attraverso i social, pubblicando fotogrammi dei momenti e foto degli insegnanti presi di mira.
A cura di Antonio Palma
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Si organizzavano attraverso i social mettendo in atto veri e propri raid per disturbare e interrompere le lezioni in Dad di diverse scuole in Italia da nord a sud, queste le accuse nei confronti di tre giovani individuati dalla Polizia postale di Genova dopo mesi di indagini seguite a svariate denunce da parte di diversi dirigenti scolastici. I giovani, tra cui un minorenne, si introducevano abusivamente nelle piattaforme scolastiche di videoconferenza di didattica a distanza bloccandole con vari espedienti e rendendo quindi impossibili le lezioni.

Chat Telegram per organizzare i radi in Dad

Come ricostruito dagli inquirenti, i ragazzi chiedevano attraverso i social i link delle lezioni agli stessi ragazzi invitati a partecipare come studenti, con la promessa di irrompere a sorpresa e interrompere le lezioni degli insegnanti. I raid in Dad venivano poi anche pubblicizzati, sempre attraverso i social, pubblicando fotogrammi dei momenti e foto degli insegnanti presi di mira, vantandosi dell’accaduto. Il gruppo aveva organizzato una chat comune su Telegram confidando sul fatto che fosse crittografata e che nemmeno la polizia postale potesse arrivare a loro. In pratica una vera e propria struttura organizzato per la sistematica interruzione delle lezioni in Dad a cui però la polizia postale è riuscita dare dei normi denunciando tre giovani residenti nelle province di Milano e Messina.

Perquisizioni e denunce

Di fronte alle prove a loro carico tutti gli indagati hanno ammesso le condotte contestate e dovranno ora rispondere dei reati di interruzione di pubblico servizio e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. A loro carico eseguite anche perquisizioni durante le quali sono stati sequestrati computer, tablet e smartphone che verranno ora analizzati dagli esperti della Postale per valutare il coinvolgimento degli altri giovani iscritti nelle chat utilizzate per i raid alle lezioni in Dad.

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