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Dirette su facebook per vendere abiti falsi online, smantellato mercato del falso made in Italy

Il gruppo era pronto a invadere il mercato con migliaia di capi d’abbigliamento contraffatto da vendere per intercettare la maggiore spesa del periodo natalizio.
A cura di Antonio Palma
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Avevano messo in piedi un vero e proprio mercato del falso made in Italy che andava dalla produzione al confezionamento e distribuzione, arrivando infine anche alla vendita, attraverso canali social e dirette via Facebook. Per questo quattro persone sono state denunciate oggi dalla Guardia di finanza di Torino che con un blitz ha interrotto anche l'ultimo video promozionale che il gruppo aveva preparato per le imminenti festività natalizie. Il gruppo infatti era pronto a invadere il mercato torinese con migliaia di capi d'abbigliamento contraffatto da vendere per intercettare la maggiore spesa del periodo natalizio. Nell'ambito della stessa operazione, le fiamme Gialle hanno sequestrato anche 10mila loghi contraffatti delle più note griffe, pronti per essere applicati su altrettanti capi d'abbigliamento e circa 19.000 euro in contanti, proventi illeciti delle ultime vendite.

Il blitz è scaturito da una serie di indagini svolte dai Finanzieri del Gruppo Orbassano sia attraverso attività di controllo sul territorio si dal monitoraggio del commercio illegale praticato on-line, soprattutto via canali social come le dirette facebook. In tutto i finanzieri hanno scoperto tre laboratori del falso collocati all'interno di altrettante abitazioni, due nell'area metropolitana di Torino e una nel capoluogo piemontese. In particolare nella zona nord di Torino, in un appartamento, era stata allestita una vera e propria fabbrica del falso dove venivano assemblati di giubbotti, pantaloni e felpe recanti loghi di marchi contraffatti. L'abitazione magazzino era attrezzata sia con macchine da cucire e termopresse per creare i capi contraffatti sia come deposito abusivo di capi semilavorati e già confezionati illegalmente, pronti per la vendita. Per i quattro responsabili è scattata la denuncia all' Autorità giudiziaria per i reati di introduzione e rivendita nel territorio dello Stato di indumenti riportanti loghi e marchi contraffatti.

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