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Dimesso Carabiniere accoltellato per sventare rapina a Torino: “Potevo morire, non posso perdonare”

“Mi rimarrà in testa per sempre la freddezza di chi mi ha colpito. Aveva gli occhi di ghiaccio” ha raccontato il militare riferendosi al 16enne che lo ha accoltellato.
A cura di Antonio Palma
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“Ho avuto paura di morire e di lasciare la mia famiglia da sola, che non me voglia nessuno, però non posso perdonarli”, è il primo commento pubblico del Brigadiere Capo dei carabinieri Maurizio Sabbatino dopo le dimissioni dall’ospedale di Torino dove era finito in Rianimazione per essere stato accoltellato e ferito gravemente durante una rapina in farmacia che cercava di sventare nel capoluogo piemontese nel novembre scorso. Un atto eroico il suo che gli è valso anche un encomio solenne da parte del comandante dell’Arma dei carabinieri ma che lo ha messo in serio rischio di vita. Sabatino infatti è stato raggiunto da diverse fendenti all’addome, alla gamba e al torace che solo grazie ai soccorsi immediati e alle lunghe cure in ospedale non gli sono stati fatali.

Un gesto che il sottufficiale dei carabinieri non rinnega ma che gli rimarrà per sempre negli occhi soprattutto per la freddezza con cui i baby rapinatori lo hanno aggredito nonostante sapessero che fosse un carabiniere. “Quello che mi rimarrà in testa per sempre è la freddezza di chi mi ha colpito. Aveva gli occhi di ghiaccio” ha raccontato infatti il militare in una intervista rilasciata al Tg1 a pochi giorni dalle dimissioni dopo un lungo ricovero. A sferrare quelle coltellate nella serata del 29 novembre, secondo gli inquirenti, è stato un ragazzino di appena 16 anni, che poi si è consegnato alle forze dell’ordine insieme all’altro autore della rapina, un 18enne suo amico. “Ho gridato ‘alt carabinieri. inginocchiatevi e mettetevi con le mani dietro la testa’. Quello con il coltello è rimasto subito disorientato, forse per un attimo hanno avuto paura. Invece io non ero armato e così poi hanno preso coraggio e uno dei due, quello con il coltello che ero riuscito a bloccare, mi ha colpito” ha ricostruito Sabbatino che ha potuto riabbracciare a casa moglie e i due figli .

Come si vede dal video delle telecamere di sorveglianza della farmacia, i due giovani erano entrati in azione coperti da passamontagna e armati di coltello e pistole, successivamente risultate delle repliche, minacciando i presenti. Sabbatino, in borghese e libero dal servizio, li aveva visti ed era entrato nel negozio per fermarli. Di fronte al militare i due appaiono disorientati, sembrano volersi arrendere ma un attimo dopo aggrediscono il militare ferendolo gravemente. “Non volevo fare male a nessuno, volevo solo scappare, chiedo scusa” ha riferito poi agli inquirenti il 16enne che con l’amico deve rispondere di tentato omicidio, rapina e porto abusivo di armi. “Che non me ne vogliano i genitori che non me voglia nessuno, però non posso perdonarli. Il mio lavoro è intervenire, prevenire e reprimere eventualmente. Perdonare lo lascio a qualcun altro” ha dichiarato il carabiniere.

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