Detenuto si barrica nella sala colloqui del carcere con la moglie e i figli

Un detenuto italiano di 47 anni si è barricato nella sala colloqui del carcere fiorentino di Solicciano prendendo “in ostaggio” la moglie e i tre figli minorenni che erano a fargli visita. E’ quanto afferma il segretario generale del Sappe, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Donato Capece. La clamorosa protesta sarebbe scaturita dal divieto di poter consegnare alcuni oggetti ai familiari. C’è peraltro da dire che l’uomo nei giorni scorsi sarebbe stato trovato in possesso di un telefono cellulare e per questo messo in isolamento in attesa di un trasferimento in altra sede. Il 47 enne è in carcere per traffico di droga, armi, violenza, lesioni e dovrebbe uscirne nel 2025. Sembra che prima di rinchiudersi nella sala colloqui con la moglie e i figli minori che erano arrivati per il colloquio, abbia colpito un ispettore di polizia penitenziaria.
“E’ un episodio inquietante che sembra essere scaturito dal divieto, previsto dal regolamento – dice Capece – di cedere ai familiari alcuni oggetti senza aver preventivamente chiesto l’autorizzazione alla direzione”. “Una situazione che dovrebbe far riflettere la nostra Amministrazione circa la vulnerabilità del nostro sistema penitenziario: eppure, poco o nulla viene fatto dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Basti pensare ad alcune soluzioni rapide ed efficaci, come la possibilità di schermare gli istituti penitenziari per neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e la possibilità di dotare tutti i reparti di Polizia Penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari, che però vengono trascurati dall'attuale dirigenza del Dap”.