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Denunciò il fratello simpatizzante Isis: “La comunità islamica mi ha emarginato”

La storia di un marocchino 42enne che da anni lavora in Italia: “Dopo l’espulsione di mio fratello la comunità islamica mi ha isolato e ora rischio di perdere anche la casa”
A cura di A. P.
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Dopo aver notato comportamenti sempre più strani e sospetti da parte del fratello che stava diventando un simpatizzante dell'Isis, aveva deciso di denunciarlo ai carabinieri facendo scattare infine il suo arresto e l'espulsione dall'Italia per terrorismo. Da allora però si è ritrovato da solo emarginato dalla stessa comunità maghrebina e con il rischio di perdere anche la casa. È la storia del 42enne marocchino Fouad Bamaarouf, un operaio in una cooperativa di Monselice, in provincia di Padova, che da anni risiede nel nostro Paese. Come racconta a Il Mattino di Padova, tutto è iniziato quando il fratello minore Adil ha perso i lavoro e ha iniziato ad avercela con tutti. "Mio fratello era arrabbiato con tutti perché aveva perso il lavoro, perché non aveva i soldi nemmeno per mangiare. L’ho preso in casa con me e gli ho detto che l’avrei aiutato a trovarsi un nuovo lavoro. Però nessuno della comunità marocchina l’ha aiutato allora. Così ha preso una brutta strada e da tempo era sotto controllo. L’ho fatto per il suo bene" ha raccontato l'uomo al giornale.

Dopo la sua denuncia a dicembre il fratello è stato accusato di terrorismo per aver minacciato di far esplodere Roma ed espulso. Da allora però il 42enne lamenta non solo di aver perso il rapporto col fratello, a cui pure ha pagato l'avvocato e i debiti in Italia, ma anche il sostegno della comunità islamica. "Dall’arresto di mio fratello si è fatto il vuoto intorno a me. Solo alcuni italiani sono venuti a dirmi che avevo fatto bene, ma dai marocchini e dagli altri immigrati di fede islamica non ho più avuto una parola. È come se non esistessi, mi ignorano completamente, mi evitano. Eppure penso di non aver fatto nulla di male. Questa storia mi ha rovinato e ora dopo tanti anni rischio di trovarmi a terra. Fra sei mesi sarò anche senza casa e nessuna agenzia si fida ad affittare agli extracomunitari" ha raccontato Fouad, concludendo: "Da quanto sono in Italia ho sempre lavorato, andrò dal sindaco di Monselice nei prossimi giorni per chiedere un aiuto nel cercare una nuova casa. Spero che almeno lui mi voglia ascoltare".

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