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Dal Papa un appello ai governi contro la pena di morte: “Si consideri l’amnistia”

Nel Messaggio per la 49esima Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1 gennaio 2016 Papa Francesco ha lanciato un appello per amnistia, migranti e donne lavoratrici.
A cura di Susanna Picone
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Ancora una volta Papa Francesco torna a chiedere di abolire la pena di morte. Questa volta il suo appello è contenuto nel Messaggio per la 49esima Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il primo gennaio 2016 sul tema: “Vinci l'indifferenza e conquista la pace”. Nello spirito del Giubileo della Misericordia, per Bergoglio “ciascuno è chiamato a riconoscere come l'indifferenza si manifesta nella propria vita e ad adottare un impegno concreto per contribuire a migliorare la realtà in cui vive, a partire dalla propria famiglia, dal vicinato o dall'ambiente di lavoro”. Papa Francesco chiede ai governi a gesti concreti e atti di coraggio “nei confronti delle persone più fragili delle loro società, come i prigionieri, i migranti, i disoccupati e i malati”. “Per quanto concerne i detenuti, in molti casi appare urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando un'attenzione speciale a coloro che sono privati della libertà in attesa di giudizio, avendo a mente la finalità rieducativa della sanzione penale e valutando la possibilità di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria. In questo contesto – così ancora Papa Francesco -, desidero rinnovare l'appello alle autorità statali per l'abolizione della pena di morte, là dove essa è ancora in vigore, e a considerare la possibilità di un'amnistia”.

Agli Stati chiede di assicurare “lavoro, terra e tetto” per tutti – Nel suo Messaggio Papa Francesco ha chiesto poi di ripensare le leggi sulle migrazioni “affinché siano animate dalla volontà di accoglienza, nel rispetto dei reciproci doveri e responsabilità, e possano facilitare l'integrazione dei migranti. In questa prospettiva, un'attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle condizioni di soggiorno dei migranti, ricordando che la clandestinità rischia di trascinarli verso la criminalità”. Il Papa ha dedicato un pensiero a quanti soffrono per la mancanza di lavoro, terra e tetto e ha anche chiesto una attenzione speciale per le donne ancora discriminate in campo lavorativo. Il Pontefice ha inoltre invitato “a compiere azioni efficaci per migliorare le condizioni di vita dei malati, garantendo a tutti l'accesso alle cure mediche e ai farmaci indispensabili per la vita, compresa la possibilità di cure domiciliari”.

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