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Da Herat e Firenze, il Centro Storico Lebowski accoglie le calciatrice afghane Fatima, Susan e Maryam

Sono arrivata da Herat in Afghanistan le tre nuove giocatrici del Centro Storico Lebowski, squadra di calcio popolare di Firenze. Fatima, Susan e Maryam potranno così giocare di nuovo a calcio, proibito alle donne dai Talebani.
A cura di Chiara Ammendola
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Per il momento rimarranno solo Fatima, Susan e Maryam, per conoscere i loro cognomi ci sarà tempo e modo, in attesa che le loro famiglie siano al sicuro in Afghanistan dove sono rimaste, mentre loro sono arrivate in Italia dove sono inizieranno la carriera di calciatrici presso il Centro Storico Lebowski dove milita anche l'ex giocatore della Fiorentina, Borja Valero. Una nuova vita per tre ragazze afghane che hanno raggiunto Firenze da Herat dove giocavano a calcio e dove hanno dovuto smettere dopo la presa del potere da parte dei Talebani che hanno proibito alle donne di giocare. E così hanno dovuto abbandonare la loro squadra, il Bastan Football Club di Herat, e grazie, alla onlus COSPE e un programma dedicato, hanno raggiunto l'Italia insieme all’allenatore Najibullah.

Lo sport è uno strumento di liberazione personale e collettiva

"Siamo orgogliose e orgogliosi di essere stati considerati un ambiente sportivo e umano all’altezza di questo compito – si legge nel posto condiviso sulla pagina Facebook di Centro Storico Lebowski – pensiamo che lo sport sia un importantissimo strumento di liberazione personale e collettiva, un momento di riappropriazione e rivendicazione del proprio corpo che non dobbiamo pensare scontato alle nostre latitudini, come se fosse solo un problema di Paesi e popoli “più sfortunati”. Vogliamo liberarlo sempre di più dalle logiche di sfruttamento economico e di oppressione politica e culturale. Amiamo spesso ripetere che al Lebowski vogliamo che ogni persona porti quello che desidera, le proprie conoscenze e competenze, i sogni e i bisogni, per dare il suo contributo alla crescita collettiva. Fatima, Susan e Maryam sono donne che sanno giocare a calcio, esattamente come Alice, Virginia, Miriam e tutte le altre. Siamo felici di averle qui con noi, a condividere percorsi sportivi, politici e umani. Benvenute ragazze".

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