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Cuneo, sospesi 300 alunni in una scuola media: foto di prof e compagni sui social con ritocchi e insulti sessisti

Una decisione drastica, mai vista prima, alla vigilia dell’ultimo giorno di scuola, e assunta a maggioranza dal Collegio docenti dell’istituto comprensivo Riberi di Caraglio, in provincia di Cuneo. “Alcune immagini circolate e diffuse in modo molto ampio sono altamente offensive” spiega la dirigente, che annuncia altri provvedimenti in sede di scrutinio.
A cura di Biagio Chiariello
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Scattavano foto di nascosto a insegnanti e compagni, durante le lezioni a distanza o in classe, pubblicandole poi sui gruppi social modificate con "scopi denigratori e accompagnate da parolacce, insulti, allusioni sessuali". Per questo motivo, su decisione della maggioranza dal Collegio docenti dell’istituto comprensivo Riberi di Caraglio, la dirigente della scuola media in provincia di Cuneo, Raffaella Curetti, ha sospeso 12 classi e circa 300 alunni, obbligandoli però a frequentare le lezioni. "Alcuni hanno ammesso le loro responsabilità, i più hanno negato. – spiega – Moltissimi hanno riconosciuto di aver visto le immagini. Amareggia che nessuno abbia ritenuto di fermare questa catena, segnalando la cosa ai genitori o agli insegnanti".

Da qui la sospensione "perché sia chiaro a tutti – dice Raffaella Curetti – che la responsabilità individuale è la base di una cittadinanza consapevole".

A spiegare cosa è accaduto è stata la stessa preside in una lettera inviata ai genitori dei ragazzi. La Curetti parla di "un’intensa attività di immagini scattate durante la Dad o a scuola, di nascosto, a insegnanti e compagni, modificate a scopi denigratori e sovente accompagnate da parolacce, insulti, pesanti allusioni sessuali, fatte circolare nei gruppi dei ragazzi". La dirigente si dice "amareggiata" dal fatto "che nessuno ha ritenuto di fermare questa catena, segnalando la cosa ai genitori o agli insegnanti. Abbiamo sempre cercato di spiegare ai ragazzi i rischi dei social e della rete, mettendoli in guardia anche rispetto alle regole e alle conseguenze di eventuali iniziative condivise, come la diffusione di immagini di altri".

Amarezza espressa anche dal Collegio docenti specialmente per la "superficialità e mancanza di rispetto manifestata dai ragazzi, verso compagni e insegnanti". La maggioranza ha quindi "concordato sul fatto che occorra dare un segnale netto, chiaro. Ai social si accede se si ha l’età (o sotto la responsabilità genitoriale), ma più che mai va fatto responsabilmente e nel rispetto totale delle regole. Cosa che purtroppo non è accaduta. Tali comportamenti non possono essere tollerati, soprattutto in una comunità improntata sulla formazione dei ragazzi".

Alcune immagini circolate e diffuse in modo molto ampio sono altamente offensive e i genitori degli alunni interessati, o i docenti, faranno le loro valutazioni se procedere anche in altre sedi".

Non solo la sospensione. La dirigente fa infatti sapere che "in sede di scrutinio, i consigli di classe attiveranno altri interventi, condivisi in sede collegiale, relativamente alle valutazioni del comportamento e di educazione civica, che è materia trasversale di competenza di tutto il consiglio di classe".

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