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Covid 19

Covid, in India 730 medici morti durante la seconda ondata e i casi tornano a salire

Il drammatico conteggio dei decessi tra i camici bianchi arriva dall’associazione dei medici indiani ed è solo l’ultimo segnale di una catastrofe sanitaria a tutti i livelli che va avanti ancora oggi. Dopo un calo di alcuni giorni, infatti, il numero dei contagi da coronavirus nel Paese è tornato a salire.
A cura di Antonio Palma
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Ben 730 medici sono morti per covid in India durante la seconda ondata della pandemia che ha sconvolto il Paese. Le zone più colpite sono il Bihar che ha riportato 115 decessi tra i medici, seguito da Delhi che ha registrato 109 decessi e dallo stato dell’Uttar Pradesh con 79. Il drammatico conteggio dei decessi tra i camici bianchi arriva dall’associazione dei medici indiani ed è solo l’ultimo segnale di una catastrofe sanitaria a tutti i livelli che va avanti ancora oggi. Dopo un calo di alcuni giorni, infatti, il numero dei contagi da coronavirus nel Paese è tornato a salire.

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L'India oggi ha riportato 67.208 nuovi casi di contagio e 2.330 nuovi decessi per covid nelle ultime 24 ore, in aumento per il secondo giorno consecutivo dopo che ieri erano stati segnalati 62.224 nuovi casi. Numeri che portano il totale dei contagi da inizio pandemia a 29.700.313 e quello dei decessi 3.81.903 che fanno dell’India il secondo Paese più colpito al mondo come numeri assoluti dei contagi e il terzo per decessi. Attualmente è il Maharashtra lo stato con il maggior numero di contagi. Seguono Karnataka, Kerala, Tamil Nadu e Andhra Pradesh. Il Kerala invece è lo stato che ha fatto segnare il maggior numero di nuovi casi giornalieri del Paese.

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Fortunatamente il tasso di positività, cioè il numero dei contagi sui tamponi eseguiti, in india rimane sotto il 5 per cento per il decimo giorno consecutivo attestandosi al 3,48%. Al momento, sono 20 gli stati che fino a registrate meno di 5.000 casi giornalieri e si sta notando una drastica riduzione in quasi tutti gli stati. Il Ministero della Salute di New Delhi ha affermato che è stato registrato un calo di quasi l'85% dei nuovi casi giornalieri dal picco più alto riportato il 7 maggio. La situazione però resta grave anche per la variante delta più contagiosa e la campagna vaccinale anti covid che stenta a decollare per carenza di dosi: la mancanza di vaccini ha spinto diversi centri di vaccinazione a chiudere.

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