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Costretti a lavorare senza pause e giorni di riposo nei cantieri di 8 regioni: 5 indagati per caporalato

All’alba di oggi 15 ottobre è scattato un provvedimento di perquisizione della Procura di Biella in un’inchiesta della guardia di finanza sul presunto caporalato in cantieri pubblici in 8 regioni. Le indagini erano scattate da un operaio coinvolto in un incidente sul lavoro alla diga dell’Ingagna di Mongrando, nel Biellese.
A cura di Giorgia Venturini
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Sfruttavano i lavoratori stranieri per cercare di aggiudicarsi subappalti irregolari. Il tutto essendo responsabili anche di lesioni colpose aggravate dalla violazione delle norme di sicurezza. Con queste accuse cinque persone sono state indagate nella mattina di oggi 15 ottobre: all'alba è scattato un provvedimento di perquisizione della Procura di Biella in un'inchiesta della guardia di finanza sul presunto caporalato in cantieri pubblici. Una sessantina di militari hanno eseguito diciannove perquisizioni in case, imprese e cantieri edili cercando ulteriori prove in Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria.

Le indagini dell'operazione denominata "Stella Verde" erano nate dopo la denuncia di un operaio coinvolto in un incidente sul lavoro alla diga dell'Ingagna di Mongrando, nel Biellese. Si tratta di un operaio di origine maghrebina che nel dicembre 2024 aveva subito la subamputazione di un dito della mano durante l’utilizzo di un martello pneumatico. Così aveva deciso di rivolgersi alle Fiamme Gialle raccontando le condizioni di lavora che era costretto a subire lui e i suoi colleghi. Gli accertamenti dei militari hanno portato all'ipotesi di reato: i lavoratori sarebbero stati costretti a lavorare con turni prolungati ben oltre i limiti fissati dai contratti collettivi, senza poter fruire di pause, giorni di riposo e ferie adeguati, in condizioni igieniche precarie ed in mansioni pericolose senza la fornitura di idonee protezioni individuali. I lavoratori, pagati poco, erano inoltre bersaglio di minacce e violenze per ottenere illeciti subappalto.

I cinque indagati ora dovranno difendersi dall'accusa di sfruttamento di lavoratori stranieri, lesioni personali colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro e subappalto non autorizzato. In una nota le Fiamme Gialle tengono a precisare che: "Lo sfruttamento del lavoro e gli illeciti nel settore degli appalti, infatti, arrecano danni all’intero sistema economico nazionale, minando la sicurezza e la tutela dei lavoratori, compromettendo la leale e sana competizione tra imprese e consentendo l’infiltrazione dell’economia illegale in settori strategici".

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