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Cosenza, lite tra vicini finisce nel sangue: un morto e un ferito

Il dramma si è consumato stamani nelle campagne di Fuscaldo. La vittima è Giuseppe Ramundo, un 42enne del posto di professione promotore finanziario. L’uomo sarebbe stato colpito a morte da un colpo di arma da fuoco al culmine di un violento litigio con un vicino rimasto ferito nell’episodio. Sul luogo sarebbe stata trovata anche una pistola usata per il delitto.
A cura di Antonio Palma
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Una terribile tragedia si è consumata nella mattinata di giovedì 25 luglio in Calabria. Una lite tra vicini (non fratelli come era emerso in un primo momento) in pochi attimi è degenerata causando un morto e un ferito. Il dramma si è consumato stamani nelle campagne di Fuscaldo, in provincia di Cosenza, in una zona isolata chiamata Cariglio. La vittima è Giuseppe Ramundo, un 42enne del posto di professione promotore finanziario, che sarebbe stato colpito a morte da un colpo di arma da fuoco al culmine di un violento litigio. Il ferito invece è il rivale 62enne con cui stava litigando. Quest'ultimo è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Paola. Sul luogo dell'accaduto sono giunte le ambulanze del 118 da Cetraro ed Amantea ma per la vittima non vi è stato nulla da fare ed è stato dichiarato morto sul posto. Il ferito, invece, sarebbe stato colpito a una gamba e non sarebbe in pericolo di vita.

Sulla dinamica esatta dell'accaduto al momento non vi sono ancora certezze. Sul posto sono accorsi i carabinieri della locale stazione e poi quelli della Compagnia di Paola e del reparto operativo di Cosenza che hanno subito avvito le indagini per cercare di ricostruire i momenti immediatamente precedenti alla tragedia. Sul luogo anche i reparti scientifici del forze dell'ordine per i rilievi del caso e il medico legale. Accanto al cadavere del quarantaduenne è stata trovata anche una pistola probabilmente usata per il delitto ma gli investigatori non escludono che nella colluttazione possa essere stata usata anche un'altra arma poi fatta sparire. Secondo le primissime testimonianze pare che tra i due contendenti da tempo i rapporti fossero incrinati per cause legate legati a problemi di vicinato e confini terrieri. Le indagini dei militari, coordinate dalla Procura di Paola, sono però solo all'inizio.

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