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Cosa succede a Vulcano: aumento dell’attività vulcanica, abitazioni evacuate e animali intossicati

Sull’isola di Vulcano, una dell’arcipelago delle Eolie, le forze dell’ordine sono intervenute presso alcune abitazioni, dove i residenti avevano segnalato la presenza di fumi provenienti dal sottosuolo che, in una circostanza in particolare, avevano perfino provocato malore ad alcuni animali domestici. Secondo gli esperti dell’Ingv è in atto un fenomeno di degassamento con percentuale di anidride carbonica al di sopra dei valori normali. Il sindaco: “Si stanno modificando anche i valori nell’area sommitale del vulcano”.
A cura di Ida Artiaco
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Abitazioni evacuate, animali colpiti da malori e allarme gas dal sottosuolo. È quanto sta succedendo sull'isola siciliana di Vulcano, che fa parte dell'arcipelago delle Eolie, dove ieri i Carabinieri ieri sono intervenuti in contrada Porto Levante presso alcune abitazioni, dove i residenti avevano segnalato la presenza di fumi provenienti dal sottosuolo che, in una circostanza in particolare, avevano perfino provocato malore ad alcuni animali domestici. I militari hanno precauzionalmente allontanato le persone dalle abitazioni e richiesto l'immediato intervento di personale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Gli esperti, al termine delle analisi, hanno confermato che era in atto un fenomeno di degassamento con percentuale di anidride carbonica (CO2) al di sopra dei valori normali. Tutti hanno trovato alloggio, alcuni presso una struttura ricettiva, altri presso abitazioni di familiari residenti nell'isola.

"Giornalmente – ha spiegato all'Agi Stefano Branca, direttore dell'Istituto nazionale di vulcanologia a Catania – c'è un continuo aumento di tutti i parametri, dal flusso del gas alla deformazione del suolo. Si tratta di un processo lento e graduale. Quella zona è nota da questo punto di vista e ha sempre maggiori problematiche. Questa stessa cosa è capitata anche durante la crisi degli anni Ottanta. Noi continuiamo a monitorare". Il timore della popolazione è infatti quello che questi fenomeni siano legati ad un risveglio del vulcano: l'ultima esplosione dal cratere principale risale al 1890. All'inizio di ottobre il Dipartimento della Protezione Civile aveva disposto il livello di allerta "giallo – stato di attenzione" per l'isola, a seguito delle variazioni significative di diversi parametri del monitoraggio vulcanico, rilevate nelle ultime settimane dall'Ingv e dal Cnr-Irea. Sul cratere è visibile un'intensificazione dell'attività di emissione di fumarole ricche in gas a temperature elevate.

Anche il sindaco Marco Giorgianni ha spiegato nel corso di una diretta su Facebook che "si stanno modificando anche i valori nell'area sommitale del vulcano e che nelle ultime ore si è intensificava su Vulcano una attività di monitoraggio per verificare i livelli di presenza di Co2 e se questa condizione sia legata a quel posto in particolare o ad altri luoghi con le stesse caratteristiche. I vigili del fuoco stanno verificando, e a seguito di questo monitoraggio vedremo se l'area interessata da questo fenomeno è piccola, la stessa nella zona del campeggio interessato dallo stesso fenomeno alla fine degli anni Ottanta, oppure se sia più estesa. Aspettiamo gli esiti del monitoraggio e prenderò i provvedimenti conseguenziali". Di certo, la situazione a Vulcano non è collegata a quella del Cumbre Vieja nell’isola La Palma nelle Canarie.

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