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Cortina esclude le donne dalla vita pubblica del paese: in “burqa” su Fb per protesta

Per la terza volta, infatti, l’Assemblea della Comunanza delle Regole di Cortina D’Ampezzo, storico istituto che amministra tutte le proprietà collettive del territorio, ha rifiutato di aprire le porte dell’istituzione alle donne. Le reazioni alla vicenda sono disparate. Daniela Santanché e Marta Marzotto si scagliano contro il maschilismo della comunità ampezzana. Le donne di Cortina, pur protestando contro l’Assemblea, cercano di placare gli animi.
A cura di Charlotte Matteini
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burqa cortina

Tanto avanti quando si parla di turismo, divertimenti e lusso, quanto è indietro quando invece la discussione verte su tutt'altro genere di tema: la presenza attiva delle donne nella storica istituzione che si occupa della gestione dei beni comuni di Cortina. Per la terza volta, infatti, l'Assemblea della Comunanza delle Regole di Cortina D'Ampezzo, storico istituto che amministra tutte le proprietà collettive del territorio, ha rifiutato di aprire le porte dell'istituzione alle donne, che sin dalla sua fondazione sono escluse da ogni ruolo di rappresentanza. In realtà, come raccontano alcuni ampezzani, nel corso del tempo qualche donna al suo interno è già entrata, ma per motivi essenzialmente "ereditari", chiamiamoli così. In assenza di padri o fratelli disponibili a farsi carico del compito, può subentrare al loro posto una donna, ma solamente rispettando precise condizioni.

Nonostante questa deroga esista, la vera e propria apertura alle donne è attesa da tempo, tanto che da molti anni il tema è al centro del dibattito della comunità montana. "Per accogliere la richiesta – spiega il presidente di Costalta Silvano Eicher Clere – servirebbe un cambio di statuto, che andrebbe approvato con almeno 99 voti favorevoli sui 199 membri aventi diritto. E proprio domenica, i membri delle Regole di Costalta di San Pietro di Cadore si sono espressi sul tema e sono stati ben 116 i voti favorevoli su 127 votanti effettivi. A Cortina invece è accaduto il contrario: "Domenica in sala sedevano 360 Regolieri, 183 ‘Fioi de Sotefamea' e 153 deleghe, per un totale di 696 presenze, che confermavano il numero legale". Dei 434 voti necessari affinché il cambio di statuto avesse luogo, in 211 hanno votato contro, 16 scheda bianca e 7 nulla.

Secondo quanto raccontato dal Corriere del Veneto, in seguito al risultato del voto alcune donne ampezzane avrebbero postato su Facebook la foto del proprio volto coperto da un velo, simile a quello indossato dalle donne musulmane. Lorena Basette Alberti Minel, autrice dello scatto, ha dichiarato al giornalista: "La foto l’abbiamo fatta appena finita la seduta l’abbiamo buttata sul ridere per non piangere. Siamo rimaste deluse, perché dopo aver ottenuto il suffragio nel ‘46, pensavamo di poter partecipare alle Regole! Era una bella opportunità per Cortina: saremmo state circa 300 donne". In seguito alla "protesta rosa", interpellate dal Corriere del Veneto, sono intervenute Marta Marzotto e Daniela Santanché, che si sono lasciate andare a dichiarazioni piuttosto piccate contro gli uomini della comunità ampezzana: "Sono fuori dal tempo. Fanno bene le donne a fotografarsi col burqa: è proprio così a Cortina, ma lo si vede anche da come è andato giù il turismo", tuona Santanché. Marzotto, rincara addirittura la dose: "Maschilisti di m… Mi fanno orrore, sono abituati così da sempre: le donne lavorano e loro vanno in osteria. A Cortina comandano le donne ma fanno finta di no".

In seguito alla bagarre paesana nata dalle dichiarazioni rilasciate da Santanché e Marzotto, Lorena Basette Alberti Minel ha cercato di spiegare le vere ragioni del suo gesto e di smarcarsi dai giudizi espressi dalle due signore, sostenendo di non condividere affatto la realtà descritta dalla signora Marzotto e dall'Onorevole Santanché.

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