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Corruzione e falso ideologico: arrestati l’imprenditore Ezio Bigotti ed ex tecnico Eni

Le Fiamme Gialle di Messina hanno eseguito due provvedimenti di arresti domiciliari nei confronti di Ezio Bigotti, presidente del gruppo STI aggiudicatario di numerose commesse della Centrale acquisti del Tesoro (Consip) e di Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero Eni. Sono accusati di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale.
A cura di Susanna Picone
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All'alba i finanzieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito due ordini di custodia cautelare emessi dal gip del tribunale di Messina, Maria Militello, su richiesta della Procura guidata da Maurizio de Lucia. Finiscono agli arresti domiciliari il noto imprenditore piemontese Ezio Bigotti, presidente del gruppo Sti aggiudicatario di numerose commesse della Centrale acquisti del Tesoro (Consip) e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero Eni. Sono accusati di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Il procedimento è legato all'inchiesta della Procura di Messina sul cosiddetto “Sistema Siracusa” che un anno fa ha portato all'arresto di tredici persone accusate di far parte di un “comitato di affari” capace di condizionare indagini e procedimenti giudiziari. Oltre all'ex pm di Siracusa Giancarlo Longo l’indagine coinvolse gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, che da mesi collaborano coi magistrati. Collaborazione che ha portato diversi sviluppi investigativi.

L'indagine della Procura di Messina – L'inchiesta a carico di Ezio Bigotti ha ricostruito una serie di illeciti commessi dai due avvocati con la complicità dell'ex pm Longo e di alcuni consulenti della Procura di Siracusa nominati dal magistrato per favorire l'imprenditore nell'ambito degli accertamenti che venivano svolti su imprese a lui riconducibili dalle Procure di Torino, Roma e Siracusa. Bigotti sarebbe stato “aiutato” anche in sede tributaria all'esito della richiesta di voluntary disclosure avanzata da una società del suo gruppo in relazione ad accertamenti dell'Agenzia delle Entrate. L'inchiesta ha inoltre fatto luce su una operazione giudiziaria pianificata dall'avvocato Pietro Amara, e realizzatasi grazie alla complicità di Longo, finalizzata a ostacolare un'indagine della Procura di Milano nei confronti degli ex vertici dell'Eni.

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