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Covid 19

Un infermiere di Milano: “Siamo in trincea, missione contro Coronavirus ma ce la faremo”

Un infermiere in servizio all’ospedale Niguarda di Milano ha inviato una lettera a Fanpage.it per sottolineare l’impegno di tutta la categoria nell’emergenza Coronavirus: “In trincea, ci siamo noi professionisti sanitari, quelli che prendono insulti, minacce, botte ma salvano vite – ha scritto Pellegrino Coretti sottolineando – turni massacranti, riposi che saltiamo, notti in piedi. Colleghi e colleghe che mai come in queste ore hanno fatto della loro professione una vera e propria missione di umanità”. “Ce la stiamo mettendo tutta, ce la faremo”.
A cura di Francesco Loiacono
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Pellegrino Coretti
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"In trincea, ci siamo noi professionisti sanitari, i professionisti di sempre, quelli che prendono insulti, minacce, botte ma salvano vite". Inizia così la lettera che Pellegrino Coretti, un infermiere dell'ospedale Niguarda di Milano, ha inviato a Fanpage.it. Una testimonianza importante, l'ennesima, dello straordinario impegno che medici, infermieri, tutti gli operatori sanitari stanno mettendo in campo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, un'emergenza sanitaria mai vista nella recente storia d'Italia. L'ospedale milanese di Niguarda è uno dei presidi che in questi giorni stanno sopportando una pressione senza precedenti: in Lombardia i contagi da Coronavirus sono arrivati a 4189 con 2217 persone ricoverate nei vari ospedali e 399 persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva: è proprio l'esiguità dei posti in rianimazione in relazione alle effettive necessità (soprattutto se i casi continueranno a salire ai ritmi attuali) l'aspetto più critico dell'emergenza in atto, che ha causato già 267 decessi nella sola regione.

La nostra professione è diventata una vera e propria missione d'umanità

L'infermiere Pellegrino Coretti descrive quanto sta avvenendo nei reparti degli ospedali: "Turni massacranti, riposi che saltiamo, notti in piedi. Colleghi e colleghe che mai come in queste ore hanno fatto della loro professione una vera e propria missione di umanità. Infermieri, medici, tecnici, Oss (operatori socio sanitari, ndr) che il virus ha colto di sorpresa come tutti, ma noi non possiamo permetterci il lusso di rinchiuderci in casa con le nostre famiglie, non possiamo cedere alla paura, allo sconforto e alla stanchezza! Le Nostre famiglie vorrebbero che stessimo con loro ma non possiamo perché abbiamo una “Mission” e per questo ci seguono a distanza perché sanno di averci prestato alle Aziende ospedaliere per sconfiggere questo maledetto virus".

L'infermiere in prima linea: "Ce la faremo"

Pellegrino Coretti, che è anche revisore dei conti dell'Ordine delle professioni infermieristiche delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza, ha sottolineato "l'abnegazione totale", della categoria, "la nostra presenza infaticabile e premurosa anche dopo molte ore di lavoro stremante", "la nostra capacità di mantenere la calma in una situazione così delicata. Alcuni di noi – ha aggiunto – si sono ammalati per prendersi cura di chi ne aveva bisogno". E in effetti la percentuale di medici e infermieri contagiati dal Covid-19 è circa del 10 per cento. Nonostante le difficoltà, però, l'infermiere è convinto che tutto il sistema riuscirà a superare l'emergenza: "Noi professionisti sanitari quelli in prima linea e quelli che lavorano nelle retroguardie ce la stiamo mettendo tutta! Ce la faremo!".

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