Primo positivo al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia: paziente non è grave

Il Friuli Venezia Giulia ha comunicato di aver accertato un primo caso di coronavirus Covid-19 in Regione. A seguito degli approfondimenti clinici effettuati su un sospetto caso a Gorizia, la persona – fa sapere la Regione – è risultata positiva a entrambi i tamponi faringei previsti dal protocollo. Si tratta del primo caso in Friuli Venezia Giulia. A quanto reso noto, il paziente non è grave e al momento è in isolamento. È stato presto in carico dal Servizio Sanitario Regionale ed è stato posto in quarantena. I campioni, secondo quanto sottolinea ancora la Regione Fvg, sono già stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità per la conferma dell'esito.
Coronavirus, in Friuli Venezia Giulia riaprono le scuole
Intanto da lunedì riaprono le scuole in Friuli Venezia Giulia. Lo ha affermato il presidente Massimiliano Fedriga, al termine di una video conferenza con Governo, Dipartimento della Protezione civile e Regioni sull'emergenza coronavirus. Rimane lo stop alle gite scolastiche fino al 15 marzo. Ma da lunedì nella Regione "si potranno svolgere gli eventi", ha fatto sapere il governatore. Riaprono anche musei e cinema. Il Governo – è stato spiegato – ha deciso di inserire la regione tra quelle non sottoposte a misure restrittive maggiormente stringenti finora adottate. "Avevamo chiesto – ha detto Fedriga – una suddivisione rispetto alla distanza dai focolai, indipendentemente dal confine politico regionale, però ci è stato risposto che queste sono le valutazioni del comitato scientifico. Quindi ci prepariamo a partire da lunedì con questo tipo di disposizioni". Il governatore ha concluso dicendo di essere collaborativo con il Governo, “dobbiamo metterci a disposizione gli uni degli altri".
Coronavirus, Ilaria Capua a Fanpage: perché i casi in Usa e Nigeria sono più pericolosi dell’epidemia in Italia
Nei giorni scorsi si sono verificati due casi di coronavirus all’esterno delle zone che finora ritenevamo essere infette. Uno nella Silicon Valley, in California, e l’altro a Lagos, in Nigeria. La virologa Ilaria Capua ha spiegato a Fanpage.it perché questi casi sono più pericolosi dell’epidemia in Italia: “Se noi italiani saremo trasparenti e rigorosi nell’affrontare il virus potremo essere una guida alla California e alla Nigeria su come gestire al meglio i focolai che verranno diagnosticati”.