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Covid 19

Coronavirus, nei supermercati è vietato l’acquisto di quaderni, pennarelli e biancheria

Articoli da cancellerie, biancheria intima e anche prodotti per la cura delle piante non possono essere acquistati nei supermercati. Non si tratta infatti di beni di prima necessità così come stabilito dall’ultimo decreto del governo che contiene le restrizioni atte al contenimento della diffusione del coronavirus. Decisione che però ha scatenato le proteste non solo delle mamme ma anche degli stessi addetti alla distribuzione.
A cura di Chiara Ammendola
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In questi giorni si susseguono sui social foto di cartelli e avvisi all'interno dei supermercati che vietano l'acquisto di articoli da cancelleria, biancheria o anche prodotti di cura delle piante. Tutti considerati beni non di prima necessità. Da Roma a Milano la situazione non cambia: interi reparti o scaffali sbarrati o inaccessibili ai clienti. È qui infatti che si trovano in vendita quaderni, pennarelli e altri articoli da cancelleria oltre che biancheria intima, prodotti che diversi marchi della grande distribuzione organizzata hanno deciso di non vendere seguendo di fatto le direttive imposte nell'ultimo decreto del governo per contenere la diffusione del coronavirus. Agli esercizi commerciali è infatti consentita la vendita solo dei beni di prima necessità, beni tra i quali quelli sopra indicati non rientrano.

Non sono beni di prima necessità

Ci sarebbero però anche altri due aspetti da considerare: uno riguarda quello della cosiddetta concorrenza sleale nei confronti di altri negozi, magari specifici come cartolerie, vivai o negozi di abbigliamento, che sono stati costretti alla chiusura dal decreto governativo al contrario dei supermercati. Un secondo aspetto riguarda invece la riduzione dei tempi di attesa dei clienti all'ingresso dei supermercati, una volta all'interno degli store infatti le persone non possono sostare dinanzi a reparti e scaffali di questo tipo trascorrendo meno tempo negli stessi supermercati.

La Gdo: serve chiarezza nella vendita

Il divieto però non ha riscontrato il favore dei genitori che invece reputano necessari ai propri figli gli acquisti di cancelleria: "Quaderni, matite e pennarelli servono per fare i compiti e i disegni che i bambini comunque stanno facendo anche a casa, e se le cartolerie sono chiuse dove li compriamo?", si chiedono in molti sui social. Il problema però sembra riguardare anche gli stessi marchi della Gdo che si stanno muovendo per cercare di avere e fare chiarezza sulla vendita di alcune categorie di beni.

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