140 CONDIVISIONI
Covid 19

La caccia all’untore non risparmia nessuno: su Whatsapp nome e cognome di bimba infetta da Coronavirus

Una bambina di Curtarolo, in provincia di Padova, risultata positiva al coronavirus è stata letteralmente messa all’indice in alcune chat di Whatsapp e gruppi Facebook con tanto di  nome, cognome e persino una fotografia, con buona pace per il diritto alla privacy che, almeno per i minori, dovrebbe essere sacro.
A cura di Davide Falcioni
140 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La "caccia all'untore" non risparmia neppure i bambini. Una bimba di Curtarolo, in provincia di Padova, è stata letteralmente messa all'indice in alcune chat di Whatsapp e gruppi Facebook con tanto di  nome, cognome e persino una fotografia, con buona pace per il diritto alla privacy che, almeno per i minori, dovrebbe essere sacro. La paura del coronavirus sembra non ammettere regole né buon senso: come racconta il Corriere, infatti, una famiglia della provincia di Padova è stata trattata come "appestata" con tanto di messaggi rimbalzati da un telefono all'altro, il primo dei quali li additava come "persone risultate positive al test del coronavirus".

È successo  a Curtarolo, dove vive una bimba che, pur non avendo manifestato nessun sintomo, è risultata affetta da coronavirus. A poche centinaia di metri vive suo zio, anche lui positivo all’analisi del tampone, mentre la madre e il padre della piccola sono negativi. Per tutti, in via precauzionale, è stato disposto l’isolamento in casa: se per i prossimi 14 giorni continueranno a non avere sintomi, potranno tornare alle loro vite. Nel frattempo sono stati isolati anche i diciotto compagni di classe della bambina.

Da ieri la situazione è però degenerata: ha infatti cominciato a circolare, sia su Facebook che sui gruppi Whatsapp, un messaggio che indicava l’identità della bimba (oltre a quella di papà e zio) positiva al virus. L'sms sarebbe stato attribuito niente meno che alla sindaca, Martina Rocchio, che tuttavia ha negato: "Non ho mai diffuso quel comunicato, figuriamoci se può passarmi per la testa di svelare dati così sensibili, specie di una minorenne". Su chi potrebbe aver diffuso il messaggio si fanno delle ipotesi: "L’autore è sicuramente qualcuno che, per fini politici, ha voluto utilizzare quella povera bambina per colpire la sottoscritta. Dovrebbe vergognarsi. Mi sono rivolta ai carabinieri e sporgerò denuncia: spero risalgano al colpevole", ha dichiarato la sindaca.

140 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views