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Covid 19

Coronavirus, è corsa ai respiratori. Ma per la maggior parte bisognerà aspettare 45 giorni

La Consip ha preparato e aggiudicato in tempi record una gara per 3900 ventilatori, anche se ne servirebbero 5000. Ma per il 74 per cento di quelli necessari per le Terapie intensive bisognerà aspettare alcune settimane. Al termine della procedura negoziata d’urgenza, la promessa è che arriveranno negli ospedali italiani 2264 ventilatori polmonari “ad alta complessità” per le terapie intensive e 1654 ventilatori per la terapia sub-intensiva. A dispetto dei tempi brevissimi per le procedure, non tutte le forniture prevedono scadenze altrettanto risicate.
A cura di Luisa Santangelo
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In tempo di emergenza coronavirus, i ventilatori polmonari sono merce rara. Per essere precisi, la più rara di tutte. Così nei giorni scorsi la Consip, la centrale di committenza nazionale, ha messo in piedi un maxi bando per reperirne il più possibile. Ne servirebbero cinquemila, sulla carta ne sono stati trovati poco più di 3900. Al termine della procedura negoziata d'urgenza, la promessa è che arriveranno negli ospedali italiani 2264 ventilatori polmonari "ad alta complessità" per le terapie intensive e 1654 ventilatori per la terapia sub-intensiva. A dispetto dei tempi brevissimi per le procedure ("Gara progettata, pubblicata e aggiudicata in soli quattro giorni", ha detto l'amministratore delegato di Consip Cristiano Cannarsa), non tutte le forniture prevedono scadenze altrettanto risicate.

Per il lotto di gara numero 1, quello per i respiratori complessi, sono stati messi sul piatto 38 milioni di euro divisi tra nove imprese (non tanto produttrici, ma soprattutto distributrici di apparecchiature sanitarie), che hanno garantito consegne a scaglioni. Dei 2264 ventilatori ad alta complessità appaltati, la graduatoria dice che entro tre giorni ne saranno consegnati soltanto 51. Cioè quelli delle aziende Betafin (italiana) e Vyaire (statunitense). La prima, di Matera, ne ha proposto uno soltanto. Lo aveva già in magazzino e lo ha consegnato a un'ospedale marchigiano, secondo la destinazione stabilita dalla Protezione civile nazionale, in ventiquattr'ore.

Per gli altri respiratori, bisognerà attendere un po' di più. In una finestra temporale che va da quattro a sette giorni dall'ordine, ne dovranno essere consegnati 90: 80 li ha garantiti sempre la multinazionale Vyaire, che li produce, mentre i restanti dieci sono divisi equamente tra Medigas Italia e Getinge. Più si allungano i tempi, più aumentano i numeri delle forniture. Il terzo scaglione previsto dalla Consip impone consegne tra gli otto e i 15 giorni dal momento dell'ordine. Sono 445 ventilatori polmonari ad alta complessità, così suddivisi: 70 li metterà in campo Vyaire, 60 GE Medical Systems Italia (cioè la divisione sanitaria del colosso Usa General Electric), 200 Burke&Burke, 105 Getinge e dieci la nostrana Althea Italia.

Numeri alla mano, il 74 per cento della fornitura di ventilatori polmonari per i reparti di Terapia intensiva non arriverà prima di un lasso di tempo compreso tra le due settimane e il mese e mezzo dal momento in cui la Consip, per conto della Protezione civile, avrà inviato il suo ordine alle aziende. A fare la  parte del leone sarà Althea Italia: dovrà portare in Italia 900 respiratori meccanici per la rianimazione. Di altri 200 si farà carico Vyaire, 183 Getinge, 150 Burke&Burke, 145 GE Medical Systems, la tedesca Draeger ne ha proposti 75, infine 25 Medtronic Italia. Si arriva così ai 1678 che chiudono il conteggio.

Discorso diverso, ma numeri simili, per i ventilatori polmonari acquistati da Consip con il lotto 2. Cioè quelli per la terapia sub-intensiva: la fornitura completa ne prevede 1654. Sessantotto in consegna entro tre giorni dall'ordine, 110 tra i quattro e i sette giorni, 441 tra gli otto e i 15 giorni, 1035 tra i 16 e i 45 giorni. A fornirli saranno Air Liquide Medical Systems, Althea Italia, Burke&Burke, Draeger Italia, Echoes, Getinge, Medigas Italia, Progetti e Vyaire. Sei aziende sono uguali a quelle del lotto precedente. E tutte, secondo quanto risulta a Fanpage.it, stanno correndo contro il tempo. Sia per non incorrere nelle pesanti sanzioni di Consip in caso di mancato adempimento; sia perché senza respiratori le armi del personale sanitario contro la diffusione del Covid-19 sono più che spuntate.

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