5.597 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Coronavirus, direttrice laboratorio Sacco: “Dobbiamo dare messaggio corretti non creare panico”

Maria Rita Gismondo (Direttore responsabile del laboratorio di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano): “Ogni anno in Italia per causa indiretta dell’influenza muoiono 2000-3000 persone. Ora stiamo parlando di persone finali oncologiche o già in pericolo di vita per le loro patologie pregresse” rassicura l’esperta.
A cura di Biagio Chiariello
5.597 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

“Malati da Coronavirus ne abbiamo pochissimi, sono metà delle dita di una mano. Altri pazienti immunodepressi avrebbero complicanza anche da influenza. Ma ogni anno per causa indiretta da influenza ci sono 2 o 3mila vittime. Ora stiamo parlando di persone finali oncologiche o già in pericolo di vita per le loro patologie pregresse”. Sono le rassicurazioni di Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell'Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus Covid-19 in Italia.

Le parole della Gismondo, direttrice laboratorio Sacco

“Dobbiamo dare messaggio corretto, non abbiamo ancora vaccino e nostro obiettivo è limitare nuove infezioni ma attenzione a non creare panico” precisa ancora l’esperta, ospite su Che Aria Che Tira su La7. Sul fatto che in Italia si sono avuti molti più casi rispetto ad ogni altro Paese europeo, la Gismondo chiarisce: “Francia e Germania ad esempio hanno fatto tamponi solo su chi aveva sintomi o contatti provati. E ancora: “Il panico nella nazione non è colpa della politica sanitaria ma è un problema che si è generato prima. Avremmo dovuto spiegare cosa sarebbe arrivato”. "Il virus sta circolando, oggi fare uno screening a tappeto con tamponi significherebbe trovare migliaia di positivi".

La politica deve tranquillizzare la gente terrorizzata

"L'Oms ha detto chiaramente che questa è un'infezione prima mediatica e poi infettiva. Come un gatto che si morde la coda, se la gente è terrorizzata la politica deve aiutarla. Dobbiamo tranquillizzare queste persone" dice la Gismondo, che poi fa l'esempio dei tamponi: "Non perché c'è il modulo per fare i tamponi vuol dire che siamo in guerra, ma li mettiamo fuori solo perchè la gente è molto impaurita. Se solo la gente veramente istruita andasse nei pronto soccorsi la situazione sarebbe diversa…" sottolinea.

La polemica con Burioni sul coronavirus

Mentre sulla polemica col Burioni che l'aveva accusata di aver detto "una gigantesca scemenza” sul fatto che in Italia si stava scambiando "una influenza per una pandemia globale": "Mi onora che mi abbia chiamato signora. Di malati di Coronavirus ne abbiamo pochissimi, gli altri avrebbero complicanza anche da un'influenza. Qualcuno mi ha detto che il mio post su Facebook poteva essere considerato una critica alla politica sanitaria, ma noi dobbiamo dire le cose come stanno. E cioè che oggi fare uno screening a tappeto coi tamponi significherebbe trovare migliaia di positivi perchè il virus sta circolando. Ben diverso invece è farlo su pazienti con sintomi seri o contatti provati", ha ribadito.

5.597 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views