Cinquantenne di Vo’ Euganeo “fugge” dalla quarantena, va a sciare e si rompe il femore
Avrebbe dovuto rimanere in quarantena per non rischiare di trasmettere il coronavirus a nessuno. Invece un cinquantenne di Vo' Euganeo, uno dei due focolai dell'epidemia, ha "pensato bene" (si fa per dire) di andarsene a sciare in Trentino. Evidentemente si annoiava terribilmente a casa, ed evidentemente era sicuro che nessuno si sarebbe accorto della sua scappatella: probabilmente sarebbe andata proprio così se non si fosse rotto un femore cadendo sulla neve e non fosse stato accompagnato all'ospedale di Cavalese. Qui, ai medici che gli chiedevano chi fosse e da dove venisse, non ha potuto mentire ed ha ammesso di essere un residente di Vo', paese dove è stato registrato il primo morto per coronavirus in Italia e dove sabato c’erano 77 persone positive al tampone.
La sua ammissione ha generato un momento di panico in ospedale. Il cinquantenne è transitato solo in Pronto soccorso e in radiologia dove comunque tutto il personale era dotato di misure di protezione adeguate. In seguito agli accertamenti urgenti l’uomo è stato trasferito a Trento per una frattura al femore che è stata ricomposta con un intervento chirurgico. Nei giorni seguenti l’uomo è stato sottoposto a tampone, che fortunatamente è risultato negativo. Per tre giorni il paziente è rimasto ricoverato in una stanza singola, isolato da tutti, con accesso consentito solo a medici e infermieri muniti di camice monouso, guanti, mascherina, occhiali. Dopo tre giorni di ricovero l’uomo è stato dimesso ed ora sta facendo la sua convalescenza a casa.
Naturalmente è subito partita anche la segnalazione ai carabinieri per la violazione del divieto di allontanamento dai Comuni della zona rossa. Per chi sgarra, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, si applicano le disposizioni dell’art. 650 del Codice Penale, che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro. Andrà comunque accertato se il cinquantenne veneto sia uscito dalla zona rossa prima che scattasse il divieto e avesse comunicato di voler effettuare la quarantena in altra località.