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Coniugi uccisi Firenze, i testimoni: “Vedemmo Elona con valigie dall’odore nauseabondo”

“Vedemmo Elona con valigie dall’odore nauseabondo, disse che era vino che usciva da bottiglie rotte”. Una testimonianza ha incastrato Elona Kalesha, ex fidanzata di Taulant Pasho, figlio della coppia di coniugi i cui cadaveri sono stati trovati in quattro valigie nelle campagne fiorentine, tra il carcere di Sollicciano e la Fipili.L’accusa per la 36enne è omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.
A cura di Angela Marino
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"Vedemmo Elona con valigie dall'odore nauseabondo, disse che era vino che usciva da bottiglie rotte". Una testimonianza ha incastrato Elona Kalesha, ex fidanzata di Taulant Pasho, figlio della coppia di coniugi i cui cadaveri sono stati trovati in quattro valigie nelle campagne fiorentine, tra il carcere di Sollicciano e la Fipili. Si tratta del racconto dei vicini in via Fontana, a Firenze, dove, per gli inquirenti, potrebbe essere avvenuto il delitto il duplice omicidio di Shpetim e Tauta Pasho, 54 e 52 anni. L'accusa per la 36enne è omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.

I due coniugi venivano spesso dall'Albania per andare a trovare i figli rimasti in Italia: Dorina, Vittoria e Taulant, all'epoca recluso nel carcere di Sollicciano. Il 28enne è stato scarcerato proprio ai primi di novembre del 2015, in coincidenza con l'omicidio dei genitori. Proprio sulle responsabilità del figlio delle vittime, nell'ipotesi che la Kalesha non abbia fatto tutto da sola, stanno indagando gli investigatori. Sembra improbabile infatti, che la donna possa aver strangolato Tauta, sgozzato il marito e depezzato i corpi senza l'aiuto di nessuno.

Elona Kalesha, 36 anni, di Durazzo, è stata fermata per l’omicidio era stata legata a Taulant, con il quale ha convissuto nella casa in via del Pantano, a Sollicciano, per alcuni mesi dopo il suo rilascio. La vicenda sembra girare intorno al figlio Taulant, pregiudicato per reati di droga e alla sparizione di una somma di denaro 40mila euro, che il padre aveva incassato a titolo di risarcimento per un incidente stradale in cui era rimasto gravemente ferito. Il personale del Reparto di investigazioni scientifiche dell'Arma dei carabinieri sta eseguendo un sopralluogo nell'appartamento di via Felice Fontana. I militari proseguiranno nel pomeriggio le ricerche anche nel garage di via del Pantano dal quale i vicini lamentavano cattivi odori proprio nel 2015.

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