Confermato il licenziamento per Elena Maraga, l’asilo pronto a chiedere danni alla maestra su Onlyfans

Per Elena Maraga, la maestra di 29 anni allontanata da un asilo in provincia di Treviso per le foto per adulti pubblicate sulla piattaforma OnlyFans, è stato confermato il licenziamento. La scuola ha inoltrato un nuovo documento in cui ribadisce la sua posizione, rispondendo alle controdeduzioni presentate dall'insegnante alcune settimane fa, il 14 aprile.
La maestra ha presentato il documento una settimana dopo il timbro sul primo licenziamento per giusta causa che aveva ricevuto il 22 aprile. Ma questa volta l’istituto sarebbe anche pronto a chiederle i danni.
"La scuola fa espressa riserva di agire nei suoi confronti per tutti i danni subiti e subendi in conseguenza dei suoi comportamenti", ha scritto il parroco, don Federico Giacomini, legale rappresentante dell’asilo. Da qui la replica di Fabrizio Dumas, riferimento di Cub Treviso, il sindacato di base che segue Maraga: "Dopo il primo, impugneremo anche il secondo licenziamento".
E aggiunge: "Una persona al di fuori del lavoro può fare ciò che vuole: qui si tratta di una battaglia di civiltà". Come riporta Il Gazzettino, ieri, martedì 6 maggio si sarebbe dovuto tenere un incontro tra le parti che però alla fine è saltato.
Il parroco ha aperto a un prossimo confronto pur confermando la legittimità dell'operato della scuola, come pure della "legittimità di tutte le procedure disciplinari adottate, nei confronti della signora Maraga, nel pieno rispetto delle previsioni di legge e di contratto".
Il caso della maestra è finito sui giornali dopo che la mamma di uno dei suoi alunni aveva scoperto il profilo sulla piattaforma dove la 29enne pubblicava contenuti per adulti a pagamento. Maraga si è sempre difesa dicendo di non aver mai firmato alcun codice etico relativo ai comportamenti da tenere fuori dalla scuola, di ispirazione cristiana.
Secondo don Federico, però, le posizioni sostenute dalla maestra non giustificherebbero "le condotte stanti la natura e la qualità del ruolo di educatrice, il grado di affidamento richiesto, la portata soggettiva dei fatti e l’intensità dell’elemento intenzionale di tutte le condotte poste in essere. Non smentiscono in alcun modo quanto esposto nella contestazione disciplinare, la quale pertanto rimane totalmente confermata".
Come ha raccontato la 29enne al programma Le Iene, a scuola riceveva uno stipendio di circa 1.200 euro al mese. Adesso, invece, anche grazie alla "notorietà" acquisita dopo la diffusione della notizia del suo licenziamento, le sue entrate arrivano a quota 30mila euro al mese, tra i quasi 2mila abbonati (che pagano tra i cinque e i dieci euro al mese) e la vendita di contenuti privati (da 70 a 130 euro per una videochat di una decina di minuti).