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Condomini diffidano familiari di un bimbo autistico: “Troppe urla, non ci godiamo gli spazi domestici”

Alcuni condomini di uno stabile di Casalgrande hanno diffidato i genitori di un bimbo autistico di 7 anni per le “troppe urla”. “Non godiamo di riposo e serenità domestica”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alcuni condomini di un condominio di Casalgrande, nel Reggiano, hanno diffidato i genitori di un bimbo autistico di 7 anni per le "troppe urla". Secondo quanto riporta il quotidiano Il Resto del Carlino, primo a dare la notizia, la famiglia residente da tre anni nello stabile di Casalgrande avrebbe ricevuto nelle scorse settimane una diffida inviata da un avvocato per conto di alcuni vicini che lamentavano una "situazione di disagio" e "l'impossibilità di godere serenamente dei propri spazi domestici per via di urla e rumori molesti".

Destinatario delle lamentele, di fatto, sarebbe un bimbo autistico di 7 anni.

Il piccolo vive insieme ai genitori e alla sorellina di 4 anni. Secondo quanto raccontato dal quotidiano, la diffida sarebbe stata spedita dall'avvocato su richiesta di una giovane donna e di una coppia di pensionati residenti nello stesso condominio. Nella lettera, il legale segnalerebbe alla famiglia una "situazione di disagio che perdura da anni".

A conclusione della diffida, l'invito a "rivolgersi quanto prima al servizio sanitario per richiedere assistenza qualificata".

Sarebbe proprio questo invito finale ad aver ferito maggiormente i genitori del piccolo, certi di fare il possibile per assisterlo. "Dicono che non facciamo nulla per migliorare la situazione di nostro figlio e conseguentemente la loro – hanno spiegato al quotidiano – e questo ci fa male. Uno dei nostri stipendi va alle terapie. Viviamo con l'angoscia, sappiamo che la situazione di nostro figlio non è semplice, ma sapere che abbiamo attorno persone che non si sforzano di capire ci tormenta ancor di più. I bambini autistici attraversano spesso momenti di crisi ed è complicato gestirle, anche se facciamo il massimo".

Prima di chiedere all'avvocato l'invio della diffida, i condomini si erano rivolti all'amministratore dello stabile per incontrare la famiglia del bimbo e "raggiungere un accordo per rendere più vivibile il clima condominiale".

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