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Condannato Marenco, ma l’imprenditore accusato del crac Borsalino non andrà in carcere

Marco Marenco, noto imprenditore astigiano di 63 anni, è responsabile di una bancarotta da tre miliardi e mezzo con oltre 900 milioni sottratti alle casse del gruppo societario.
A cura di Susanna Picone
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Pena definitiva, ma sospesa, per il crack del noto imprenditore astigiano Marco Marenco. La guardia di finanza ha notificato ieri all’imprenditore sessantatreenne ex “re del gas” l'ordine di esecuzione per la carcerazione, con relativo decreto di sospensione. Marenco era stato arrestato a Lugano nell’aprile del 2015 e poi estradato in Italia. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 5 anni per bancarotta fraudolenta, pena patteggiata. La sentenza è quindi diventata definitiva, ma la sua esecuzione è stata sospesa in attesa della presentazione dell'istanza per una misura alternativa alla detenzione in relazione ai 3 anni e 6 mesi che gli restano da scontare. A Marco Marenco sono state disposte, come pene accessorie, l'inabilitazione all'esercizio di una impresa commerciale per anni 10, l'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per dieci anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Un crac da 3,5 miliardi di euro, secondo in Italia solo a quello di Parmalat – L’imprenditore, coinvolto in un crack societario da oltre 3 miliardi e mezzo di euro, con quasi 900 milioni di distrazioni di fondi, secondo in Italia solo a quello della “Parmalat”, ha trascorso già un anno e 5 mesi in custodia cautelare, tra carcere e arresti domiciliari. L’iter giudiziario, che non è ancora concluso, è scaturito dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Alessandria nei confronti della cosiddetta “galassia Marenco” (di cui faceva parte anche “Borsalino”, una delle più famose aziende di cappelli al mondo), composta da 175 società prevalentemente del settore dell’energia, e nella gestione di partecipazioni, amministrate, direttamente o indirettamente, da Marenco e da lui depauperate e condotte al fallimento.

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