Condannato a 15 anni Alfonso Tumbarello, il medico di Messina Denaro: “Conosceva la sua vera identità”

Alfonso Tumbarello, il medico che aveva in cura il paziente Andrea Bonafede (nome dietro al quale si nascondeva il boss Matteo Messina Denaro), è stato condannato a 15 anni di reclusione dal tribunale di Marsala, oltre all'interdizione dalla professione. I pubblici ministeri ne avevano chiesti 18.
Secondo i giudici, che hanno accolto le tesi del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Gianluca De Leo, l'imputato avrebbe avuto piena consapevolezza della vera identità del mafioso, all'epoca latitante.
Tumbarello, a cui a luglio erano stati concessi i domiciliari per la sua età, era accusato di concorso in associazione mafiosa e falso aggravato. Il medico ed ex politico di Campobello di Mazara (Trapani) era stato arrestato il 7 febbraio 2023, circa un mese dopo la cattura del capomafia di Castelvetrano.
Il boss, morto nel settembre 2023 proprio a causa di un tumore al colon, era stato preso dai Carabinieri del Reparto operativo speciale dopo 30 di latitanza all'esterno della clinica La Maddalena di Palermo il 16 gennaio.
Messina Denaro aveva avuto bisogno di cure e prescrizioni mediche rilasciate ad Andrea Bonafede, classe 1963, un geometra di Campobello di Mazara (Trapani), lo stesso paese di Tumbarello.
L'uomo aveva prestato l'identità a Messina Denaro e per questo le cure assicurate al latitante erano state affidate al suo medico di famiglia. A maggio il prestanome è stato condannato in appello a 14 anni di carcere, confermando la pena emessa in primo grado dal Giudice per le udienze preliminari.
Bonafede era perfettamente sano ma durante il processo Tumbarello ha sostenuto di essere convinto che fosse malato, aggiungendo di averlo curato senza mai vederlo di persona.
Tesi che l'accusa ha ritenuto fossero completamente fasulle, visto che fra medico e il (vero) paziente, cioè Matteo Messina Denaro, ci sarebbero stati vari colloqui in presenza.
Salgono così a 14 le persone condannate a vario titolo, dall'arresto del capomafia, per averne protetto la latitanza. Secondo il giudice per le indagini preliminari che aveva disposto la misura cautelare per Tumbarello, avrebbe avuto "un rapporto ben più risalente (sino agli anni novanta del secolo scorso) e diverso da quello più strettamente professionale con Messina Denaro".
Il nome del dottore spunta, infatti, in una vecchia indagine sull'ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino, già condannato per traffico di droga e morto poi di Covid. Vaccarino, massone, amico della famiglia del boss, si rivolse proprio al medico per organizzare un incontro con Salvatore Messina Denaro, fratello dell'ex latitante e mafioso di spicco.