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Matteo Messina Denaro

“Il vero Bonafede mi ha ingannato”: il racconto del medico di Matteo Messina Denaro

Il medico Alfonso Tumbarello sostiene di non aver mai saputo di trovarsi davanti a Matteo Messina Denaro e di essere stato ingannato dal vero Andrea Bonafede per almeno due anni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Ho la coscienza pulita: Andrea Bonafede, quello vero, mi ha ingannato". Lo avrebbe detto Alfonso Tumbarello, il medico che curava Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il dottore non manca di specificarlo davanti a tutti i residenti del paese dal giorno dell'arresto del boss latitante.

Il medico non ha voluto parlare con i giornalisti e i suoi legali a stento rilasciano dichiarazioni. Attualmente, Tumbarello risulta indagato nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto del capo di Cosa Nostra il 16 gennaio scorso.

Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, infatti, vi sono una serie di certificazioni e prescrizioni firmate da Tumbarello nel corso degli anni a beneficio del finto Andrea Bonafede. Un mucchio di ricette per consentire al capomafia di ricevere le cure oncologiche di cui aveva bisogno presso le strutture convenzionate della Sicilia.

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Il giorno dell'arresto, mentre tutti lo cercavano, Tumbarello era tranquillo a pranzo in una trattoria di Castelvetrano gestita dal fratello della mamma di Matteo Messina Denaro. Quando il castello di carte del boss di Cosa Nostra è crollato, il medico ha specificato di non essere mai stato al corrente di trovarsi davanti al latitante più ricercato d'Italia. Il suo legale ha evitato quasi tutti i giornalisti, tranne Alessandro Quarrato, responsabile di Primapaginacastelvetrano.it. "Il mio assistito – ha detto – ha piena fiducia nella magistratura ed attende di essere sentito per far piena luce sulla vicenda".

Sono ancora tante le domande senza risposte sul caso. Il medico pneumologo conosce tutti a Campobello: a lungo è stato medico di base del Paese. Molto stimato anche in Procura a Marsala, dove per anni ha fatto il consulente. Gli inquirenti stanno cercando di capire dove il professionista incontrasse il boss soprattutto durante la pandemia, quando i soggetti fragili come i malati di tumore dovevano restare a casa.

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