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Como: facevano sparire migliaia di multe, arrestati i vertici della Polstrada

Cinque agenti della Polstrada di Como sono finiti in manette con l’accusa di falso, abuso d’ufficio e peculato.
A cura di A. P.
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Migliaia di multe fatte sparire o cancellate in cambio di favori, è l'accusa nei confronti di cinque agenti della polizia stradale di Como al termine di una complessa indagine della Procura della Repubblica della stessa città. I cinque sono stati arrestati questa mattina dai colleghi in esecuzione di altrettante misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari. Gli arrestati sono accusati a vario titolo dei reati di falso, abuso d’ufficio e peculato. In manette tra gli altri sono finiti il numero due della Polstrada di Como, Gianpiero Pisani, finito in carcere, e il comandante Patrizio Compostella al quale insieme agli altri arrestati sono stati concessi gli arresti domiciliari. Insieme a loro sono finiti nel registro degli indagati altre 29 persone coinvolte nell'inchiesta sulle multe sparite.

Durante l'inchiesta della procura di Como, durata quasi un anno e condotta dalla guardia di finanza e dalla sezione giudiziaria della stessa polizia stradale, è emerso che i vertici della stradale usavano abitualmente il sistema della cancellazione delle multe per ottenere dei favori. Non solo, secondo gli inquirenti i poliziotti in alcune occasioni avrebbero sfruttato la divisa per ottenere altri favori personali. Per loro e altre quattro persone, tre agenti della polizia stradale e un funzionario della polizia locale di Como, la Procura ha chiesto la sospensione dal servizio.

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