Come cambia la Maturità 2026 tra orale e commissioni, Gilda: “Esame meno complesso e il governo risparmia”

L'anno scolastico 2025-2026 alle porte comincia con una grande novità: la riforma della Maturità. Ieri, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che cambia l'esame di Stato. Come? All'orale gli studenti porteranno solo quattro materie che saranno comunicate dal Ministero a gennaio 2026, la commissione d'esame si riduce da 7 a 5 membri, tra esterni ed interni, e soprattutto – dopo i fatti di cronaca che si sono verificati nei mesi scorsi, chi rifiuta di svolgere regolarmente il colloquio sarà bocciato.
"Va bene iniziare a pensare a un esame di Maturità più serio ma soprattutto meno complesso dal punto di vista burocratico", ha commentato a Fanpage.it Vito Castellana, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. Per quanto riguarda il colloquio orale, ha specificato, "negli ultimi anni c'era stata un po' di confusione sulla questione ad esempio del Capolavoro e delle tesine che i ragazzi non avevano ben capito. Per cui, forse è meglio portare 4 materie fatte bene piuttosto che un insieme di cose di cui non si ha padronanza".
Gilda è d'accordo anche sulla decisione di bocciare gli studenti che rifiutano di svolgere l'orale. "L'esame si chiama di Maturità, dunque è una prova di maturità sostenerlo e dare la giusta importanza al momento", ha spiegato Castellana secondo il quale, però, non è tutto oro quel che luccica.
"Da parte del governo c'è stata anche la possibilità di risparmiare perché hanno ridotto il numero dei membri all'interno delle commissioni da 7 a 5 con un risparmio di 15 milioni di euro che verranno utilizzati per l'assicurazione sanitaria che andrà dall'anno prossimo agli insegnanti e al mondo della scuola. Vediamo il bicchiere mezzo pieno. In parte questa riforma va bene e si mette ordine, sembra tornare alla Maturità degli anni Ottanta e Novanta, ed anzi personalmente credo che per rendere tutto ancora più serio si potrebbe tornare ad avere l'intera commissione esterna come era un tempo. Allo stesso tempo rivendico anche che la scuola necessita di risorse aggiuntive e la riforma della Maturità non dovrebbe essere una occasione per risparmiare soldi e indirizzarli a qualche altra parte".