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Processo Ciro Grillo

Ciro Grillo, proiettato in aula il video del presunto stupro: oggi di nuovo sotto esame la vittima

Oggi l’ultima delle sei udienze incentrate sul racconto e il controesame della presunta vittima di stupro. Ieri durante il processo a carico di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, la difesa ha ottenuto che fosse mostrato in aula uno spezzone di un video girato la notte della presunta violenza sessuale nella villetta in Costa Smeralda.
A cura di Susanna Picone
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Ciro Grillo (foto Instagram)
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Nel corso dell’udienza di ieri del processo in corso in Sardegna a carico di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, la difesa degli imputati ha chiesto e ottenuto che fosse mostrato in aula uno spezzone di un video girato fra il 16 e 17 luglio 2019, ovvero la notte della presunta violenza sessuale nella villetta in uso alla famiglia Grillo in Costa Smeralda.

In tribunale a Tempio Pausania, durante il controesame degli avvocati del figlio di Beppe Grillo e dei suoi amici, la giovane che ha denunciato la violenza ha avuto il permesso di uscire dall'aula durante la proiezione dei filmato. La studentessa italo-norvegese non ha mai voluto vedere quel video girato dagli imputati e anche ieri, nonostante sia rimasta "protetta" da un drappo nero dagli sguardi degli avvocati, ha preferito non vedere in aula quelle immagini.

Il video proiettato in aula

Si tratta di un filmato di pochi secondi, girato con il cellulare dai ragazzi nella villetta della famiglia Grillo, che l'avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Lauria, ha chiesto e ottenuto che si proiettasse in aula. A suo dire era necessario vederlo per porre domande e fare contestazioni alla studentessa su quanto da lei raccontato. A partire dal fatto che, secondo la sua deposizione, fosse incapace di reagire.

"Ho visto tutto nero, il mio corpo non mi rispondeva, ho avuto un mancamento e sono svenuta", ha ripetuto la ragazza davanti alle obiezioni dei legali degli imputati. I video in realtà sono tre, tutti agli atti del processo, ma il presidente del collegio, Marco Contu, ha deciso di farne vedere uno solo.

Quella di ieri è stata un'altra udienza difficile e delicata per la studentessa che ha denunciato lo stupro. Giulia Bongiorno, l’avvocata che la assiste, ha fatto presente più volte al Tribunale la fragilità della sua assistita e ha presentato un'istanza per tutelarla il più possibile dallo stress emotivo che vive in aula. Alla fine la ragazza è stata appunto protetta durante l'audizione con un drappo nero, ma il controesame dei difensori non è stato filtrato dal presidente del collegio per cui lei ha risposto direttamente alle domande degli avvocati.

La nuova udienza del processo di oggi: la teste provata dalle domande

Oggi nuovo appuntamento in aula per l'ultima delle sei udienze incentrate sul racconto e il controesame della presunta vittima. È stata un'altra udienza sofferta per la ragazza. Le domande del difensore di Capitta, Mariano Mameli, l'hanno messa a dura prova. Le hanno chiesto dettagli sulla notte del presunto stupro a cui lei avrebbe risposto spesso con ‘non ricordo'. Più volte è uscita dall'aula per crolli emotivi e fatto sospendere l'udienza per alcuni minuti.

La parola è poi passata al procuratore Gregorio Capasso, che le ha chiesto quale fosse il suo stato e se avesse bevuto quella sera. Spetta adesso all'avvocato Dario Romano, parte civile, riesaminare la principale accusatrice dei quattro giovani.

Le prossime udienze del processo sono state fissate per il 7 e l'8 marzo, quando verranno sentiti la sorella della studentessa, una amica norvegese e il padre dell'altra presunta vittima presente con lei nella villetta in Costa Smeralda.

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